Abruzzo: trionfo del PdL e dell’astensione

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Secondo le previsioni, le elezioni regionali in Abruzzo si sono concluse con la netta vittoria del Popolo della Libertà, il cui candidato, l’ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi, si è aggiudicato il 48,81% delle preferenze.
Per Chiodi, “una maggioranza silenziosa ha avuto la meglio su una maggioranza rumorosa”; il nuovo governatore si dichiara pronto ad incarnare “una speranza di rinnovamento per la futura classe dirigente”.


A diversi gradini più in basso (il 42,67% dei voti) si è invece classificato l’avvocato Carlo Costantini, esponente dell’Italia dei Valori e candidato di una vasta coalizione di centrosinistra molto simile alla vecchia Unione che sosteneva il governo Prodi.
Un dato che ha destato molte reazioni, poiché contempera il crollo del Partito Democratico (circa il 20% dei voti) e il successo fragoroso dell’Italia dei Valori, che ha quintuplicato i suoi voti rispetto alla tornata precedente.

Un risultato interlocutorio è stato invece ottenuto dal gruppo centrista (UDC-Udeur), che col candidato Rodolfo De Laurentiis ha ottenuto il 4,99%. Circa il 2%, infine, a favore di Bontempo (La Destra) e il rimanente 1% suddiviso fra la Lista per il Bene Comune e il Partito Comunista dei Lavoratori.

Ma il dato forse più significativo è la ridotta partecipazione al voto: appena il 53% degli abruzzesi si è recato alle urne, addirittura il 20% in meno rispetto alle politiche della scorsa primavera. Un dato che indica una profonda sfiducia complessiva degli elettori verso i partiti e che ha destato l’unanime preoccupazione delle forze politiche.