Salta la legge elettorale e la Camera va in tilt

di Daniele Pace Commenta

Polemiche, urla e accuse: è questo il risultato della giornata di oggi alla Camera, dove doveva andare in scena la legge elettorale, ed invece è successo di tutto.

 Polemiche, urla e accuse: è questo il risultato della giornata di oggi alla Camera, dove doveva andare in scena la legge elettorale, ed invece è successo di tutto. Il tabellone ha mostrato i franchi tiratori, invece di mantenere il segreto del voto, e l’intesa si è sfasciata facendo naufragare la legge su un emendamento minoritario. Accuse reciproche tra i protagonisti dell’accordo che avrebbe dovuto finalmente sbloccare la situazione e portare il paese alle urne, ma i franchi tiratori hanno agito in tutte le forze politiche, dal PD al M5S, passando da Lega e FI.

Inutile seguire il filo delle polemiche, il risultato è semplicemente che la legge, per ora, non si farà, e forse se ne parlerà dopo le elezioni amministrative, almeno a sentire il PD. Intanto le legge deve tornare in commissione.

Il caos è scattato alle 11, quando un emendamento presentato da FI, a firma della Trentina Biancofiore, ha scatenato le reazioni. Si trattava di una norma specifica del solo Trentino Alto Adige, che doveva essere bocciata, secondo le indicazioni dei partiti, e che invece è riuscita a passare. Poi il tabellone ha scatenato il caos in aula, un disguido tecnico che però ha messo a nudo tutti i limiti dell’attuale politica parlamentare.