Nuova rivolta in Egitto

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 Esplode nuovamente la rivolta in Egitto. Ad oggi sono già due i giorni di manifestazioni che hanno interessato intero Egitto sopratutto nelle città principali. Le dimissioni dell’attuale presidente Mohammad Morsi  sono la richiesta ufficiale dei manifestanti che non si riconoscono nel governo di Morsi. Gli scontri più violenti si sono registrati nel Cairo dove è stata incendiata la sede dei Fratelli Musulmani, il partito dell’attuale Presidente. Intanto la prima forza di opposizione del paese, il Fronte di salvezza nazionale ha esortato i circa 2 milioni (fonte stampa araba) di manifestanti che hanno invaso le strade di tutto l’Egitto a non far sfociare le manifestazioni in violenza. L’opposizione esorta però a manifestare ad oltranza e pacificamente fino alle dimissioni del presidente Morsi.

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Il bilancio degli scontri

Intanto si registrano i primi bilanci dopo gli scontri di questi giorni. Un morto e sette feriti solo negli scontri a Beni Suef dove sono state lanciate bombe molotov atte ad incendiare le due sedi dei Fratelli Musulmani. Tensione e folle ocenaniche anche a piazza Tahrir al Cairo dove si sono riuniti militanti e sostenitori del movimento popolare Tmarod che hanno sventolato metaforicamente un cartellino rosso, per esprimere la loro volontà ad “espellere” il presidente Morsi. Non mancano le contromanifestazioni dei sostenitori di Morsi che si sono riuniti invece da sabato sera dinanzi ad una grande moschea nella parte orientale della capitale egiziana. La campagnia di opinione a favore del presidente continua infuocando gli animi delle due parti contrastanti. Il risco di una guerra civile de resto non sembra per ora scongiurato.

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