Aumento delle accise nella legge di stabilità

di Gianni Puglisi Commenta

Come la legge di stabilità influirà sulla vita degli automobilisti a causa del deciso aumento delle accise per tutto il 2012 e forse per l'intero 2013.

La legge di stabilità finanziaria 2012, ormai approvata con fiducia da entrambe le Camere del Parlamento non più presto della scorsa settimana, prevede molti e sostanziosi provvedimenti il cui scopo è quello, tra gli altri, di far si che vengano rispettati gli impegni presi dall’ex Premier Silvio Berlusconi attraverso la lettera all’Unione Europea in materia di pareggio di bilancio e riduzione del debito pubblico italiano, ormai giunto a livelli insostenibili per qualsiasi democrazia Occidentale e moderna.

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L’obiettivo che l’Italia intera si prefigge, dunque, è dei più ambiziosi, oltre ad essere di difficile realizzazione e, per il suo conseguimento, si richiede, alla totalità della popolazione di effettuare dei sacrifici, così da sistemare la situazione nel minor tempo possibile e, dunque, tornare agli standard ed ai livelli di benessere da tutti goduti prima della crisi da debito sovrano che ci attanaglia.

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Molti di questi sacrifici, come abbiamo già avuto modo di appurare, saranno sostenuti dai Ministeri e dai politici, nei confronti dei quali è stata decisa una sostanziosa stretta dei privilegi fino ad oggi corrisposti.

Considerando, però, come l’attività dei Ministri sia fondamentale affinché possano garantire la messa in esecuzione delle leggi approvate dal Parlamento e la corretta gestione di imposte e tasse, su di essi non può gravare l’intero importo della manovra che, dunque, verrà ripartito, tra le altre, sulla categoria degli automobilisti.

LEGGE DI STABILITÀ NON PROROGA DETRAZIONE 55

La legge di stabilità finanziaria, infatti, ha stabilito che il recente aumento delle accise, deciso per far fronte alla situazione di emergenza vissuta dalla Liguria a causa del maltempo, verrà prorogato almeno sino a dicembre 2012 o, nel peggiore dei casi, sino a tutto il 2013.

I soldi che lo Stato riuscirà ad incassare grazie a questo impopolare trattamento, si parla di circa 65 milioni di euro per ogni anno di validità della normativa, saranno reinvestiti, comunque, per il sostentamento e l’approvazione di politiche fiscali espansive che cerchino di far recuperare terreno ai consumi delle famiglie.