Elezioni 2013: tutti contro Monti

di Redazione Commenta

Il tono dello scontro politico si fa ogni giorno più aspro e, come sempre accade in occasioni del genere, all’avvicinarsi delle elezioni si moltiplicano le frizioni. In questa campagna elettorale i contrasti sono all’ordine del giorno e presentano una trasversalità completa che, nei fatti, sdogana la logica del tutti contro tutti. Da qui la debolezza delle alleanze che sembrano essere salde più nei patti che nella coesione ideologica.

Perchè tutti attaccano Monti?

La logica del tutti contro tutti nelle ultimissime fasi di campagna elettorale ha lasciato il passo a un tiro al bersaglio. Obiettivo delle critiche il premier uscente Mario Monti e la sua ricetta di rigore economico. Da notare un paio di elementi: in primo luogo le critiche a Monti coinvolgono tutti gli altri leader di partito e di coalizioni. Sembra diventato uno sport nazionale quello di attaccare frontalmente la politica economica proposta dal premier uscente: se all’inizio della campagna elettorale valeva Elezioni 2013: Monti contro tutti, solo negli ultimissimi giorni si sono scagliati contro la ricetta economica del professore Vendola, Bersani, Berlusconi e Casini, alleato mai così lontano. La conclusione cui è opportuno arrivare è dunque essenzialmente una: se tutti i leader partitici attaccano la politica economica di Monti, è lecito sospettare che si tratti di una critica volta a dissuadere l’elettorato indeciso. Come a dire che, indipendentemente dalla propria idea di politica economica, il primo obiettivo di molti leader candidati non è al momento quello di offrire all’elettore il proprio programma, ma quello di evitare che si voti Monti.

Quanto durerà l’alleanza Monti-Casini?

La posizione più interessante è quella di Casini. Con il leader dell’Udc, il rapporto di Monti non può che essere diverso (Elezioni 2013: lo scontro Monti – Casini): dalla proposta di lista unica, alla ripartizione non proporzionale delle quote di montiani e centristi in lista, alla questione dei costi della campagna elettorale. Per questo diventa interessante la posizione del leader dell’Udc che, a rigor di logica, dovrebbe ergersi a strenuo difensore del professore. In effetti la difesa di Casini c’è, ma, contestualmente, c’è la rivendicazione di autonomia nell’immediato post voto, come quasi a fissare già da oggi la data di scadenza dell’alleanza Monti-Udc.