Fondo europeo disoccupazione: gli Stati UE possono essere opportunisti?

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Il nostro governo propone da più di un anno l’istituzione di un Fondo europeo per la disoccupazione e adesso sembra che ne parlerà nel semestre con la presidenza slovacca. Il Mef offre un documento con nove chiarimenti sulla normativa. 

Un punto molto interessante riguarda l’opportunismo che potrebbero esprimere gli stati UE rispetto al Fondo. Ovvero: c’è chi potrà fare il furbo? Il Mef, dopo aver spiegato come si alimenta il fondo e come funziona, prova a rispondere anche a questa domanda.

Con l’ottica della massimizzazione del benessere sociale, un fondo per un’indennità di disoccupazione europea potrebbe – in realtà dovrebbe – ridistribuire risorse a favore dei segmenti più deboli del mercato del lavoro. Ciò sarebbe nell’interesse delle stesse economie più forti; poiché tuttavia questo implicherebbe trasferimenti tra Paesi, un tema molto sensibile allo stato attuale, l’ipotesi è formulata in maniera tale da escludere trasferimenti permanenti tra Stati membri. La configurazione del meccanismo evita prolungati o significativi trasferimenti unidirezionali di risorse tra Paesi membri nel tempo dal momento che:

  • il trasferimento dal fondo si attiva a fronte di choc di natura ciclica e non in virtù di divari strutturali. Un Paese caratterizzato da elevata disoccupazione strutturale e da deboli istituti di mercato del lavoro non riceve alcun trasferimento di risorse comuni se non viene colpito da uno choc; resta inoltre responsabile per la risoluzione delle proprie inefficienze strutturali. Parallelamente, il meccanismo interviene a favore del Paese solido e che ha intrapreso un percorso di riforma strutturale della propria economia ma che, pur caratterizzato da una ridotta disoccupazione strutturale, vede materializzarsi uno choc di natura ciclica;
  • poiché il meccanismo si attiva in risposta ai soli movimenti ciclici e nel lungo periodo gli choc tendono a distribuirsi in maniera uniforme tra i Paesi, in un orizzonto temporale ampio non vi saranno paesi né beneficiari né contributori netti per importi significativi, come dimostrano i risultati delle simulazioni condotte;
  • l’intero trasferimento ricevuto deve essere restituito nel tempo.