Michela Brambilla contro il turismo pedofilo

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E proprio in tema di turismo, la fondatrice dei Circoli della Libertà è tornata a far sentire la sua voce, in occasione..

Fra i protagonisti indiscussi dell’ultima campagna elettorale, Michela Vittoria Brambilla era di fatto uscita dalla scena politica negli ultimi mesi, sebbene avesse ottenuto un incarico di sottosegretariato alla presidenza del Consiglio con delega al turismo.

E proprio in tema di turismo, la fondatrice dei Circoli della Libertà è tornata a far sentire la sua voce, in occasione di una conferenza-stampa a Palazzo Chigi in cui ha presentato una meritoria campagna informativa dall’eloquente titolo: “E se fosse tuo figlio?”.

Il tema è drammatico e conosciutissimo, seppure le iniziative concrete per contrastarlo siano state finora molto scarse: si tratta della più ignobile variante del turismo sessuale, quella della pedofilia.


Insospettabili professionisti e impiegati, spesso con una famiglia alle spalle, approfittano dello stato di miseria in cui versano intere popolazioni per soddisfare la turpe pratica della pedofilia, solitamente al prezzo di pochi dollari, contando spesso e volentieri sulla corruzione delle autorità locali e delle stesse famiglie delle vittime.


Le mete più trafficate restano Cuba e la Thailandia, ma il vergognoso mercato si estende a macchia d’olio anche in altre nazioni, generalmente nelle aree della Terra in via di sviluppo.
Le linee-guida della campagna del Governo passano attraverso diverse strade: una massiccia campagna di comunicazione con lo scopo di sensibilizzare la popolazione su questo dramma; l’adozione di un codice per la “certificazione del turismo responsabile” per impegnare gli operatori turistici a fare la loro parte per contrastare tale crimine; l’inserzione nei documenti di viaggio di un esplicito richiamo alla legge 269/1998 che prevede sanzioni severe per chi commette crimini di natura sessuale nei confronti di minori, anche all’estero.