Roberto Fico Presidente della Camera?

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All’apertura delle Camere e quindi al via ufficiale della nuova legislatura le questioni ancora da risolvere sono parecchie. In qualche caso si tratta di aspetti secondari, in altri, si tratta di elementi di vitale importanza per l’agenda politica del nostro Paese. Il nostro pensiero va, in maniera intuibile, alla questione dell’elezione del Presidente della Camera dei Deputati (oltre a quella del Capo dello stato dove ci sono Prodi e D’Alema in corsa per il Quirinale), vale a dire a una questione di enorme rilevanza non solo per le qualità del candidato scelto, per gli obblighi costituzionali che dovrà gestire e per il suo ruolo in senso lato. Ma una questione di enorme rilevanza anche per quanto riguarda la logica delle attribuzione delle poltrone tra i partiti, un sistema di per sé complesso, ma, questa volta, gravato dalle difficoltà del risultato elettorale maturato.

Roberto Fico: l’immagine

Per l’elezione del prossimo Presidente della Camera pare che solo il Movimento a Cinque Stelle abbia le idee chiare e cominci a far sul serio sin dalla prima votazione puntando sul nome di Roberto Fico (leggi: I candidati M5S alla presidenza della Camera e Senato). Sembra invece che Pd e Pdl preferiscano prendere tempo e si avviino a fare scheda bianca durante i primi scrutini. Ma a noi, in questa sede, interessa in primo luogo comprendere chi è il candidato forte dei Beppe Grillo e del Movimento a Cinque Stelle, vale a dire spiegare, in potentissima sintesi, chi è Roberto Fico. Diciamo che l’innovazione di cui si fa portatore Grillo è assicurata dalla carta di identità (38 anni) ed è molto ricercata dallo stesso Fico. Perché non può essere casuale andare in giro sempre senza giacca, con la camicia aperta, i bracciali e le collane a vista: come dire, un dettame del partito per sembrare veramente un innovatore senza l’abito blu d’ordinanza con cui tutti noi immaginiamo il futuro Presidente della Camera.

Roberto Fico: studi e lavoro

Dal punto di vista dell’istruzione Fico mette sul tavolo una prestigiosa laurea in Scienze della Comunicazione con 110 e Lode e un master in knowledge management al Politecnico di Milano. Nella vita ha lavorato tanto: direttore dell’ufficio per gli studenti stranieri all’università di Helsinki, importatore di tessuti dal Marocco e maitre di ristorante. Ha votato a lungo Bassolino, ha cambiato idea passando a Rifondazione Comunista e poi ha cambiato idea una volta ancora passando all’astensionismo. Per ora sta con Grillo.