Operazione pilastro di sicurezza a gaza miete vittime

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Continua la guerra lungo la striscia di Gaza. Il numero di morti cresce vertiginosamente e la diplomazia è ancora in alto mare. Apertura da parte di Hamas che annuncia un probabile cessate il fuoco che dovrebbe giungere da entrambe le parti entro giovedì.

 In questi giorni scrivevo a riguardo dell’escalation di violenza in medio-oriente scoppiata nei territori della striscia di Gaza. Onestamente era scontato che gli scontri non sarebbero cessati e che il numero delle vittime iniziasse a diventare sempre più cospicuo.

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Intanto in queste ore la comunità internazionale e il consiglio di sicurezza dell’ONU cercano di trovare una soluzione per alimentare le speranze di una possibile tregua, indiscrezione parlano di un cessato il fuoco previsto per giovedì. Il bilancio dei morti è impressionante, in pochissimi giorni si contano già centinaia di vittime quasi tutte palestinesi. Solo stamane sono morte altre 6 persone e sembra che il numero continuerà a salire.

Emergency, invita il premio nobel alla pace cioè la Comunità Europea a intervenire in maniera decisa. Il presidente USA, ha inviato Hilary Clinton per mediare tra le parti, Hamas dal canto suo ha annunciato una tregua per le 23 di stanotte, ma per ora nulla di ufficiale. Benjamin Netanyahu continua a ripetere nei vari incontri con rappresentanti degli altri paesi che Israele deve avere tutto il diritto a difendersi.

Così le ostilità proseguono e ciò che resta sono solo immagini raccapriccianti di bambini morti, innocenti, corpi senza vita  portati in corteo che con fanno altro che accentuare sentimenti di odio e vendetta difficili da estirpare, nonostante la tanto invocata diplomazia.  L’invito mai più sensato, mai più sentito nei confronti di questo continuo spargimento di sangue è il “restiamo umani!” di Vittorio Arrigoni che oggi dovrebbe illuminare l’azione di tutti, affinché questo conflitto trovi uno sbocco diplomatico che riconosca l’esistenza e la dignità di due popoli che possano convivere nella pace e nella ricchezza delle loro differenze.