Berlusconi torna la stampa internazionale accoglie cosi la notizia

di Redazione Commenta

Berlusconi torna e l'Europa trema. I maggiori quotidiani titolano contro la re-discesa in campo del Cavaliere, che agli occhi di tutti appare insensata e destabilizzante.

 Una cosa è certa l’unico che riesce ancora a destabilizzare tutto, equilibri politici nazionali e internazionali, i mercati finanziari e lo stesso suo partito è indubbiamente il leader maximo Silvio Berlusconi. In questi giorni l’annuncio improvviso della sua ricandidatura alla veneranda età di 76 anni crea problemi alla tenuta del governo Monti, fa impennare lo spread e mette a sedere nuovamente in panchina il povero segretario del PDL Angelino Alfano.

Ma come avrà accolto questa notizia la stampa internazionale? L’unica cosa che si poteva dar atto al governo Monti e alla persona stessa del professore era la credibilità internazionale riconquistata mentre la ricandidatura di Berlusconi sembra rompere questa fragile immagini di un’Italia affidabile.  Per esempio il Daily Beast senza mezze misure scrive con un titolone online “The Joker Is Back” con il commento che ironizza dicendo “Italia, Silvio Berlusconi non riesce più a lasciarti” e riconosce nell’articolo la potenza mediatica e politica del Cavaliere.

Il Financial Times parla di un ritorno “brusco” e fa presagire momenti difficili dovuti sopratutto alla risposta negativi dei mercati alla ricandidatura di Berlusconi. Il giornale inglese si interroga sulle possibili motivazioni che hanno spinto B. a ricadidarsi e si appella ai suoi alleati di farlo desistere e indietreggiare da questa scelta non opportuna per i mercati internazionali. 

Per l’Economist ciò che è accaduto e la seguente crisi istituzionale mostra come la politica italiana sia ancora instabile. Poi si chiede cosa accadrà in caso di caduta del governo Monti, ipotizzando futuro ancora nero per il bel Paese. Sta di fatto che ad ogni piccolo scricchiolio dell’Italia, e sopratutto se causato da Berlusconi, tutti i media internazionali intervengono a dimostrazione di un’ansia diffusa in Europa al di là delle borse o dell’andamento dello spread, infondo l’Italia resta comunque un paese influente sull’avvenire del vecchio continente.