Per la Transparency International in Italia aumenta la corruzione

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La Transparency International presenta i suoi dati sulla corruzione di 174 paesi del mondo. Per l'Italia un 2012 negativo, infatti scivola dal 69esimo posto al 72esimo posto con un valore CPI di 40/100

Nella classifica redatta ogni anno dalla Transparency International, un’associazione che monitora i livelli di corruzione di ben 174 paesi nel mondo, l’Italia risulta ancora molto lontana in classifica scivolando dal 69° posto al 72° superata da Ghana, Romania e Brasile. Tra i paesi membri dell’Unione Europea è quasi maglia nera per il nostro paese che si piazza terzultimo riuscendo a fare meglio solo di Bulgaria e Grecia (che perde addirittura 14 posti). Di sicuro ad influire su questo risultato negativo avrà concorso anche la risonanza mediatica negativa che ha visto l’Italia in prima pagina per i propri scandali politici di quest’anno.

Quindi il CPI che è l’indice di Transparency International che misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e politico, quest’anno è risultato molto più basso assegnando all’Italia uno  scarso 42/100. Ogni punto in meno di CPI secondo la Corte dei Conti pesa in maniera grave sugli investimenti straniere nel nostro Paese, causa l’indeterminatezza e opacità delle regole che sono alla base della vita economico-sociale.

Come al solito spiccano per integrità e trasparenza paesi come Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda che riescono a totalizzare un valore altissimo di CPI 90/100 . Ma vanno bene anche paesi molto vicini all’Italia come la Francia che nei confronti in Europa si piazza al 22° posto e la Germania che si assesta al 13°.  Tra i paesi più grandi nel mondo presenti anche nel G20 vanno male Cina, India, Argentina e Russia mentre fanno registrare un balzo in avanti gli Stati Uniti di Obama che passano dal 24° al 19° posto. Nel mondo la maglia nera va a Somalia, Afganistan e Corea del Nord.