Prima seduta dell’anno dell’Unione Europea

di Gianni Puglisi Commenta

La prima riunione dell'Unione Europea sarà fondamentale affinché si possano tracciare i destini dell'economia mondiale.

Nel corso della giornata odierna, como molti forse già sapranno, l’Unione Europea, per la prima volta nel 2012, tornerà a riunirsi dopo la pausa natalizia.

Il vertice, che raccoglierà le impressioni europee in merito alla manovra salva-Italia nonché alla recente approvazione della bozza del decreto liberalizzazioni del Governo Monti, oltre a tutte le più disparate manovra correttive promosse dai Paesi europei maggiormente in difficoltà, quali Spagna, Portogallo, Grecia, giunge all’indomani del declassamento selvaggio operato da Standard&Poor’s nei confronti di tutta l’Eurozona (ben 5 sarebbero state le nazioni penalizzate) ed alla vigilia del fondamentale summit dei capi di governo dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea del 30 gennaio 2012.

All’ordine del giorno, secondo le indiscrezioni trapelate da Bruxelles, vi saranno i temi caldi dell’attualità economico-finanziario-politica europea quali la creazione di una più solida nonché determinate Unione Economica Europea cui si accompagni una più concreta ed operativa Unione Fiscale Europea, il rafforzamento del Fondo Salva-Stati, la situazione di quasi-default ormai perennemente vissuta dalla Grecia.

Se in merito al primo punto sarà molto difficile giungere ad un accordo anche solo di massima, vista l’estenuante opposizione del Regno Unito che, pur facendo parte dell’Unione Europea, non vorrebbe accollarsene, a causa della consistenza della propria moneta, i costi delle difficoltà nonché delle trasformazioni in atto, in merito ai successivi due sarà invece molto più probabile giungere ad una decisione comune tra tutte le nazioni europee che non soltanto sblocchino l’erogazione di denaro a favore del nascente Fondo Salva-Stai bensì comincino, seriamente, a schiacciare sull’acceleratore per la risoluzione dei problemi interni alla Grecia poiché sarebbero, più che di natura prettamente economica (giacché il Paese ellenico avrebbe in più occasioni dimostrato di aver le conoscenze ed i mezzi per uscire autonomamente dalla crisi), di carattere etico e sociale.