Europa: la contraffazione è una piaga per l’Italia

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La commissione Europea lancia l'allarme contro il mercato dei prodotti contraffatti che per l'Italia è una vera e propria piaga sia per l'economia, per il lavoro che per la stessa salute fisica dei consumatori.

 Siamo ormai in pieno periodo shopping natazio e arriva dall’Europa il monito sui pericoli della contraffazione che non nuociono solo l’economia nazionale ma la stessa oportunità di impresa di creare posti di lavoro. Sul mercato del falso a livello mondiale ci sono beni per un valore di 600 miliardi, con l’Italia che per colpa dei prodotti contraffatti perde ben 13,7  miliardi di euro e allo stesso tempo ben 110mila posti di lavoro.

A lanciare questo allarme è il vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani coadiuvato dalla Guardia Di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli. Gli obbiettivi che si prefige  l’UE sono quelli di accrescere la consapevolezza dei consumatori del danno in cui concorrono acquistando il falso. A febbraio si è già pronti a varare in ambito europeo dei provvedimenti per rafforzare i controlli e la sorveglianza sui prodotti che vengono venduti nel mercato interno, consentendo alle autorità predisposte di sequestrare direttamente tutti i prodotti non conformi a criteri di qualità e autenticità.

I settori più esposti a rischio contraffazione non sono solo quelli di abbigliamento e accessori, ma anche farmaceutico, aliemnti e bevande, auto, musica, cosmetici e giocattoli. Questo fenomeno ovviamente in Italia colpisce le piccole e medie imprese che nell’abbigliamento perdono 2,5 mld grazie al falso, così come accade per prodotti alimentari si riscontra una perdita di 1,1 miliadi o materiale informatico dove si parla di un rosso di 1,8 miliardi.

Quello che più fa discutere al di là degli alimentari che giustamente attaccono direttamente la salute del consumatore e quindi lo trova più interessato a difendersi, è la superficialità con la quale si acquistano giocatto di indubbia fattura e provenienza. Forse ci si dimentica che questi finiranno nelle mani dei nostri bambini e possono arreccare dei danni sia nell’immediato che a lungo termine.