Sistema elettorale proporzionale

di Gianni Puglisi Commenta

Come il sistema elettorale proporzionale si contrappone al sistema elettorale maggioritario.

Al sistema elettorale maggioritario si contrappone, solitamente, il sistema elettorale proporzionale.

Introdotto ai primi del Novecento in Belgio, soprattutto a causa della spinta dei grandi partiti di massa (socialista e centrista in particolare), è considerato il sistema più equo poiché consente la suddivisione esatta dei seggi disponibili tra le varie liste presentatisi alle elezioni in modo proporzionale ai voti ottenuti. Garantisce, secondo gli analisti, rappresentatività e democraticità giacché la suddivisione del Parlamento ricalca in maniera pressoché identica la frammentazione del Paese.


Proprio la capacità del proporzionale di evidenziare la reale situazione politica di una nazione, però, non costituisce soltanto il punto forte bensì anche il tallone d’Achille di questa formula elettorale.

Nel caso in cui, infatti, lo stato in questione sia fortemente frammentato, frammentato e diviso sarà anche il Parlamento e questa situazione renderà difficile, ove non addirittura impossibile, riuscire a costituire un governo che prescinda da coalizioni di più partiti.

Per l’assegnazione dei seggi in un sistema elettorale proporzionale esistono due metodologie. Vediamole insieme.

SISTEMA DEL QUOZIENTE E PIÙ ALTI RESTI

Questo sistema consiste nell’individuazione di un quoziente che determinerà quanti seggi andranno ad ogni coalizione in base alle preferenze ottenute grazie al voto degli elettori. Per farlo sarà semplicemente necessario dividere le preferenze collezionate da una lista per il quoziente. Il risultato, arrotondato ai decimali, indicherà il numero di seggi che quella lista elettorale avrà a propria disposizione.

I seggi restanti, invece, andranno assegnati, in ordine decrescente, a quelle liste i cui resti (dopo la divisione per il quoziente) siano i più alti.

Ciò che interessa, comunque, è l’attribuzione del quoziente, giacché questo valore potrebbe grandemente influire sull’esito delle elezioni o sulla rappresentatività delle liste più grandi a scapito di quelle numericamente inferiori.

Quoziente Hare

È sicuramente il più utilizzato poiché il più semplice e naturale da calcolare (caratteristica dalla quale deriverebbe l’altra denominazione con la quale è conosciuto questo quoziente, ovvero “naturale”). Consiste nella divisione del numero di schede valide per il totale dei seggi attribuibili.

Quoziente Hagenbach-Bischoof/Imperiali/+3

Identici al precedente contribuiscono, però, alla riduzione dei resti e, dunque, dei seggi da assegnare in base ad essi. Sebbene possa sembrare utile per ricalcare, in maniera ancora più precisa la situazione del Paese, serve a ridurre il valore del quoziente favorendo, di conseguenza, la liste con il maggior numero di preferenze a scapito di quelle più deboli.

La differenza starebbe nell’aumentare virtualmente, nel calcolo sopra esposto, il numero di seggi di una unità (Hagenbach-Bischoof), due unità (Imperiali) o 3 unità (+3).

Quoziente Droop

Identico al quoziente di Hagenbach-Bischoof tende a riequilibrare la situazione aggiungendo un unità al quoziente ottenuto con il metodo Hagenbach-Bischoof.

SISTEMA DEI DIVISORI E LE PIÙ ALTE MEDIE

Questo metodo, sicuramente di più immediata comprensione, consiste nel dividere le preferenze ottenute da ciascuna lista per una serie di coefficienti stabiliti da alcuni noti analisti. La serie di coefficienti presi in esame potrebbe essere, virtualmente, infinita. In realtà corrisponde al numero di seggi da attribuire.

I risultati ottenuti da tutte queste divisioni, infine, vengono ordinati in ordine decrescente e la lista che avrà ottenuto il maggior numero di occorrenze sarà quella trionfatrice.