Strage di Capaci, 19 anni dopo

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Il 23 maggio del 1992, 19 anni fa, alle 17.58 una deflagrazione potentissima distrusse in una manciata di secondi le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro

Il 23 maggio del 1992, 19 anni fa, alle 17.58 una deflagrazione potentissima distrusse in una manciata di secondi le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Un suono assordante irruppe nella tranquilla campagna intorno a Capaci, sull’autostrada A29, a pochi chilometri da Palermo e poi un silenzio irreale, mentre la polvere piano piano si posava sulla strada squarciata.
Pochi mesi dopo, la stessa scena avvenne in via D’Amelio: Paolo Borsellino Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina persero la vita dopo un’esplosione devastante.
Giovanni e Paolo, due nomi che se messi uno vicino all’altro ricordano la figura di un’uomo che da poco è diventato beato e, come lui, hanno dedicato la loro vita alla lotta contro il male, al dialogo, alla pace; santi dei nostri giorni, emblemi di giustizia con la “G” maiuscola, persone straordinarie che hanno lottato con la determinazione e con il forte desiderio di debellare la mafia.



Dio ha detto una volta non uccidere, non può uomo qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio….Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, che è vita, lo dico ai responsabili: convertitevi, una volta verrà il giudizio di Dio” (Papa Wojitila), Falcone, Borsellino e Giovanni Paolo II legati come da un legame profondo, dove la santità e l’eroismo si confondono, si mescolano e creano delle persone strordinarie.
Con 500 kg di tritolo la mafia aveva deciso di stroncare la vita del suo più acerrimo nemico, con la speranza che la lotta alla criminalità, con questo duro colpo, si interrompesse e terminasse del tutto con l’uccisione di Borsellino, il 12 luglio successivo.
Invece ciò non è successo perchè il sacrificio di questi due uomini è stato un simbolo di denuncia e di una lotta ancora più serrata per la sconfitta della mafia.
Due uomini che con la loro vita hanno cambiato il paese e hanno dato la speranza di un’Italia migliore.
Giovanni Falcone una volta in un’intervista disse: “il vigliacco muore più volte al giorno, il coraggioso una volta sola“.
Non dimentichiamo.