Decreto equo compenso

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Compenso per copia privata di contenuti audio e multimediali.

A giorni sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che prevede il compenso per copia privata di contenuti audio e multimediali, che è stato firmato nei giorni scorsi dal Ministro dei Beni Culturali.

Questo decreto, definito anche equo compenso, nasce da una legge del 2003 nata da una direttiva dell’Unione Europea del 2001.

Questa nuova legge è ovviamente legata al diritto d’autore e vengono stabiliti nuovi importi da applicare alle memorie di massa quali penne usb o dvd con importi variabili in base alle dimensioni in GB.

La tassa verrà applicata anche a quei dispositivi in grado di riprodurre tali contenuti quali telefoni cellulari e computer, e questi importi verranno corrisposti attraverso la Siae agli editori ed agli autori stessi; da qui il nome di equo compenso.

In altri paesi europei come Francia, Germania e Spagna questa tassa esiste già da anni ed in Italia sarà circa dimezzata, anche se secondo la Siae queste quote non sono ancora eque. Secondo Confindustria il decreto è penalizzante per tutta l’industria dell’IT italiana.

Come accusa Anie (associazione imprese elettrotecniche ed elettroniche) ora l’utente è obbligato a pagare tre scalini di tasse per poter fare una copia digitale di un contenuto acquistato legalmente (acquisto contenuti, tasse dispositivo e supporto digitale). La Società degli autori e degli editori, fanno sapere, vigilerà sulla vicenda.