L’effetto Balotelli in campagna elettorale

di Redazione Commenta

Una faccia nuova nella campagna elettorale italiana ha fatto irruzione ieri pomeriggio alla Malpensa. E si è mossa ieri sera per Milano sotto l’ala protettrice di Silvio Berlusconi, protagonista assente della nuova mossa, nonché regista occulto che prova a risalire la china dei sondaggi con una mossa scaltra e, secondo alcuni, fruttifera. Stiamo parlando della faccia ben nota di Mario Balotelli che rientra in Italia pagato 20 milioni di euro da Silvio Berlusconi.

Balotelli: operazione politica?

Iniziamo dai fatti, vale a dire dai 20 milioni di euro (più 3 di bonus legati ai risultati come è usanza nei contratti dei calciatori) che Berlusconi ha stanziato in piena campagna elettorale. Oltre ai 18 milioni di stipendio (sono tutte cifre nette) per i prossimi 4 anni e mezzo. Quello che a noi interessa notare ha poco a che fare con il mondo del calcio, ma rientra nella campagna mediatica di Berlusconi e del Pdl. A conti fatti, una volta ancora, sembra che il leader del Pdl giochi sempre allo stesso modo e tiri fuori sempre le stesse carte: televisioni e colpi di teatro (leggi anche: Elezioni 2013: Berlusconi al Memoriale della Shoah). Gli osservatori critici puntano il dito sulla spesa folle in tempo di crisi, ma i sondaggisti già parlano dell’effetto Balotelli.

Il peso del “candidato” Balotelli al Senato in Lombardia

L’effetto Balotelli nella campagna elettorale di Silvio Berlusconi è stato quantificato in differenti modi: c’è chi parla di un punto percentuale in più e c’è chi si attesta su un guadagno del 2%. Un’analisi più approfondita dell’effetto Balotelli sulla campagna elettorale del Pdl ha quantificato la mossa di Berlusconi in 100 mila voti in più in Lombardia. E, si sa, che secondo molti commentatori è la Lombardia la regione chiave per l’assegnazione del tanto agognato premio di maggioranza nella corsa a Palazzo Madama. Un tentativo di Berlusconi di risalire la china dopo gli scandali Cosentino (Liste Pdl: la versione di Cosentino)e Ruby (Rubygate: sentenza dopo il voto). A fugare i dubbi sulla reale portata elettorale dell’effetto Balotelli ci ha pensato, tra l’altro, Silvio Berlusconi in prima persona che ha giocato sull’omonomia di Balotelli e Monti ricordando per il “suo” Mario i due gol alla Germania che hanno fatto piangere i tedeschi, e ricordando del professore il redditometro e l’Imu che fanno piangere gli italiani. La campagna elettorale di Berlusconi si muove dunque ancora sui clichè più vecchi del mondo, ma nessuno sa ancora quanto i vecchi clichè possano funzionare nel contesto di oggi.