Tassa rincari pedaggi autostradali

di Redazione Commenta

Ben nascosta nella manovra c'è anche un'altra norma che prevede aumenti occulti.

Qualche giorno fa abbiamo trattato il tema degli aumenti dei pedaggi autostradali, introdotto con la manovra finanziaria del governo.

Oltre agli incrementi dei prezzi al casello dichiarati ufficialmente, cioè l’euro di aumento per le auto e i due euro di aumento per i camion, ben nascosta nella manovra c’è anche un’altra norma che prevede aumenti occulti.

La tassa in questione viene prevista dal comma 4 dell’articolo 15, che a differenza dell’articolo 2 (quello sui rincari dei pedaggi) stabilisce in maniera non trasparente altri rincari.

L’imposta extra verrà pagata dagli automobilisti e dai camionisti ogni volta che faranno uso delle autostrade. Si tratta di millesimi di euro, che però messi tutti assieme dovrebbero portare ad una raccolta totale di 106 milioni di euro da luglio a fine 2010, e ben 640 milioni nel 2011.

In totale dunque, grazie a questa norma ben occulta nel testo, il governo raccoglierà 750 milioni in 18 mesi.

Si tratta di una tassa invisibile, messa in atto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per evitare che “l’Italia faccia la fine della Grecia“, per stessa ammissione del vicepresidente del Consiglio, Gianni Letta.

Addirittura nel testo si parla di canoni pagati dai concessionari delle autostrade all’Anas e si ridefiniscono i rapporti economici tra i primi e la seconda, però nella pratica si inseriscono aumenti di 1 millesimo di euro a chilometro per le auto e 3 millesimi di euro per i camion dal prossimo primo luglio, più altri 2 millesimi per le auto e 6 millesimi per i camion a partire dal 2011.