Disputa sulla legge elettorale (I)

di Redazione Commenta

ridimensionamento delle proteste in quel settore, è ormai in pieno svolgimento fra le forze politiche lo scontro..

Se l’approvazione definitiva del decreto-legge voluto dal ministro Gelmini sulla riforma della scuola dovrebbe portare in tempi brevi ad un ridimensionamento delle proteste in quel settore, è ormai in pieno svolgimento fra le forze politiche lo scontro su un altro terreno insidioso, e che appare al momento ben lontano da ogni ipotesi di accordo, a dispetto dei ripetuti appelli del Presidente della Repubblica.

Si tratta della nuova legge elettorale per le elezioni europee, che dovrebbe essere approvata nei prossimi mesi, appena in tempo per il rinnovo del Parlamento europeo, previsto per la prossima primavera.


La maggioranza di centrodestra ha ormai definito il suo progetto di riforma e si dichiara disponibile a discuterlo con l’opposizione all’interno del dibattito parlamentare, ma le divergenze esistenti appaiono ben lontane dall’appianarsi.

Secondo il disegno di legge governativo, l’Italia verrà suddivisa in dieci circoscrizioni geografiche (al posto delle attuali cinque), e in ognuno di esse si applicherà il principio elettorale proporzionale, con soglia di sbarramento al 5% su base nazionale.
Questa soglia percentuale è contestata da diverse forze minori (l’UDC, i partiti della sinistra, quelli dell’estrema destra, i partiti locali…) in quanto ritenuta eccessivamente alta e punitiva per le forze politiche “non allineate”.


La proposta, inoltre, contiene dei parametri per stabilire un tetto di spesa per la propaganda elettorale di ciascun candidato e impone la parità di generi nelle liste. Sotto il primo aspetto, la spesa effettuabile dal singolo candidato non può superare un tetto calcolato sulla base della popolazione residente nella circoscrizione considerata; sotto il secondo aspetto, in ogni lista deve essere presente un pari numero di uomini e donne, rigidamente alternati all’interno di ognuna di esse.

Ma il vero terreno di scontro rimane quello sulle preferenze.