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Berlusconi si dimette

“Trecentonove presenti, trecentootto favorevoli, un astenuto, la camera approva”: questa è la formula pronunciata dal presidente della camera Gianfranco Fini che ha sancito ieri sera la fine del governo Berlusconi, essendo venuta a mancare la maggioranza per l’ennesima volta.


Il rendiconto dello stato è passato grazie alla mancata partecipazione al voto delle opposizioni, che comunque hanno presenziato l’aula per dare un segnale politico.

Per questo il premier, dopo l’incontro di ieri con il Capo dello Stato, il presidente della Repubblica Napolitano, al quale spetta per diritti costituzionali la possibilità di decidere se andare subito a elezioni anticipate o se creare un “governo” di transizioni o “governicchio” (per usare un termine in voga alle cronache), ha dichiarato pubblicamente le sue prossime dimissioni, non appena sarà approvata la legge di “stabilità”, nota anche come “patto di stabilità”.