10.000 dipendenti statali in mobilità

di Gianni Puglisi Commenta

In virtù della manovra finanziaria 2011 ben 10.000 dipendenti delle moltissime amministrazioni pubbliche sparse sul territorio dovranno venir collocati in mobilità entro e non oltre il 31 marzo 2012.

L’ex Governo Berlusconi, coadiuvato dalla celerissima opera di conteggio e revisione del Governo Monti e di Filippo Patroni Griffi, attuale responsabile del Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, in particolare, avrebbe fatto le cose davvero per bene.

Non più, dunque, blocco dei turn-over, inutili ed ingiustificati prepensionamenti, trasferimenti o scontate riduzioni degli organici.

Il taglio dei dipendenti pubblici si farà e, purtroppo, si farà nel modo più consistente, deciso, definitivo, evidente ed efficiente possibile.

GLI SPRECHI DEI CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE DELLA RAI

In virtù, infatti, della manovra finanziaria 2011, la cosiddetta manovra finanziaria di Ferragosto, ben 10.000 dipendenti delle moltissime amministrazioni pubbliche sparse sul territorio dovranno venir collocati in mobilità entro e non oltre il 31 marzo 2012.

RISPARMI PER MEZZO MILIARDO DI EURO GRAZIE AL DECRETO SEMPLIFICAZIONI

Naturalmente, affinché si conoscano i dettagli dell’operazione, bisognerà attendere la metà del mese di marzo 2012: solamente allora, infatti, potremmo davvero conoscere l’entità del provvedimento (stando alle indiscrezioni trapelate da Palazzo Vidoni si dovrebbe finalmente riuscire a conoscere l’effettivo numero dei dipendenti statali attualmente impiegati in tutta Italia) nonché il destino dei succitati dipendenti pubblici che, con ogni probabilità, verranno ricollocati all’interno della stessa amministrazione grazie all’istituto della solidarietà piuttosto che alla più svariate forme di lavoro flessibile.

DECRETO PATRONI GRIFFI SULLE SEMPLIFICAZIONI

Questa l’opinione, così come raccolta da il Sole 24 Ore, di Vincenzo di Biasi, responsabile del dipartimento sindacale Funzione pubblica-Cgil: “Negli ultimi tre anni si sono succeduti già due tagli alle piante organiche delle amministrazioni centrali, ma il terzo potrebbe iniziare a incidere sul personale in servizio. Il divario tra gli organici teorici e i dipendenti in servizio, infatti, dovrebbe ormai aggirarsi tra il 5 e il 7 per cento. Situazione aggravata anche dall’allungamento dei termini per andare in pensione. Dunque, l’ulteriore sforbiciata del 10% prevista dalla manovra di Ferragosto potrebbe, questa volta, davvero creare un’eccedenza di personale, dando il via alla mobilità”