Bondi: mi dimetto, resto senatore

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La notizia era nell'aria da tempo, ma adesso è ufficiale: Bondi si dimette e lo annuncia con una lettera al "Giornale".

Annuncio del ministro dei beni culturali Sandro Bondi: si dimette. Nei mesi scorsi indiscrezioni e smentite si mescolavano al clima infuocato per la mozione di sfiducia verso lo stesso ministro. Ieri la comunicazione ufficiale è apparsa sul sito del quotidiano fondato da Montanelli.


Il ministro ha inviato una lettera a “Il Giornale” in cui spiega, rivolgendosi anche a Berlusconi, che la ragione della decisione è scaturita da un “mancato sostegno” e soprattutto dal fatto che vuole avere più tempo per “dedicarsi alla famiglia, al lavoro di senatore e alla militanza” al fianco di Berlusconi.

Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali ha 51 anni. Da giovane si laurea in filosofia e milita nella “federazione dei giovani comunisti”. Diventa sindaco con il “Partito Comunista Italiano” di Fivizzano, comune toscano di circa diecimila abitanti. A quell’epoca “ravanello” era il suo soprannome:come l’ortaggio che è “rosso” solo fuori, a differenza del pomodoro. Nel 94, tramite lo scultore che sta preparando il mausoleo di Arcore, conosce Berlusconi ed entra in Forza Italia. Nel 2001 e nel 2006 sarà eletto due volte deputato, dal 2008 è senatore e ministro.