Il peggio deve ancora venire

di Gianni Puglisi Commenta

Secondo i più importanti economisti l'Italia sarebbe ferma su se stessa ed impossibilitata, nel breve periodo, a ricominciare a crescere.

Dopo aver parlato del passato degli italiani, descrivendo i drastici effetti della crisi sull’Italia, dopo aver fatto il punto della situazione e aver capito come e perché, soprattutto a causa della crisi da debito sovrano, ci si è ritrovati in questa spinosa e scottante situazione, sarebbe bene cercare di capire cosa ci riserva il futuro e cosa ognuno di noi dovrebbe attendersi dall’implementazione, nell’ordinamento giuridico italiano, dei provvedimenti contenuti all’interno della manovra salva-Italia, oggi stesso approvata dal Senato della Repubblica, che diventeranno legge sin dal 1° gennaio 2012.

Ebbene, secondo i più importanti ed esperti analisti italiani, europei ed internazionali, non ci saremmo lasciati il peggio alle spalle bensì sarebbe ancora sulla nostra strada poiché, come ravvisato da più fonti, la contrazione dello 0,2% del PIL italiano del terzo trimestre starebbe ad indicare l’inizio di una più che probabile recessione sebbene si abbia recessione, secondo la classica definizione degli economisti, solamente quando due trimestri consecutivi segnalano una diminuzione della crescita economica.

Sebbene, dunque, l’Italia non sia ufficialmente in recessione, nessuno confida sul fatto che molto presto non lo si potrà affermare senza tema di smentita poiché i dati relativi al quarto trimestre 2011 non lasciano presagire nulla di buono.

Congiuntamente alla mancata crescita economica, evento del quale il nostro paese avrebbe disperatamente bisogno, vi è da segnalare come la manovra del Governo Monti non contenga, se non in minima parte, misure volte alla ripresa bensì provvedimenti esclusivamente preposti alla riduzione dell’emorragia finanziaria.

L’Italia è dunque ferma su se stessa e, a meno che non si faccia qualcosa al più presto, rimarrà in tale stato ancora per moltissimo tempo.