sekumpul faktascarlotharlot1buycelebrexonlinebebimichaville bloghaberedhaveseatwill travelinspa kyotorippin kittentheblackmore groupthornville churchgarage doors and partsglobal health wiremclub worldshahid onlinestfrancis lucknowsustainability pioneersjohnhawk insunratedleegay lordamerican partysckhaleej timesjobsmidwest garagebuildersrobert draws5bloggerassistive technology partnerschamberlains of londonclubdelisameet muscatinenetprotozovisit marktwainlakebroomcorn johnnyscolor adoactioneobdtoolgrb projectimmovestingelvallegritalight housedenvermonika pandeypersonal cloudsscreemothe berkshiremallhorror yearbooksimpplertxcovidtestpafi kabupaten riauabcd eldescansogardamediaradio senda1680rumah jualindependent reportsultana royaldiyes internationalpasmarquekudakyividn play365nyatanyata faktatechby androidwxhbfmabgxmoron cafepitch warsgang flowkduntop tensthingsplay sourceinfolestanze cafearcadiadailyresilienceapacdiesel specialistsngocstipcasal delravalfast creasiteupstart crowthecomedyelmsleepjoshshearmedia970panas mediacapital personalcherry gamespilates pilacharleston marketreportdigiturk bulgariaorlando mayor2023daiphatthanh vietnamentertain oramakent academymiangotwilight moviepipemediaa7frmuurahaisetaffordablespace flightvilanobandheathledger centralkpopstarz smashingsalonliterario libroamericasolidly statedportugal protocoloorah saddiqimusshalfordvetworkthefree lancedeskapogee mgink bloommikay lacampinosgotham medicine34lowseoulyaboogiewoogie cafelewisoftmccuskercopuertoricohead linenewscentrum digitalasiasindonewsbolanewsdapurumamiindozonejakarta kerasjurnal mistispodhubgila promoseputar otomotifoxligaoxligaidnggidnpp

Ben Bernanke e la crisi economica

Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, durante il meeting annuale dei banchieri centrali in corso di svolgimento a Jackson Hole, nel Wyoming, avrebbe confermato, commentando la revisione al ribasso della crescita del PIL statunitense del secondo trimestre 2011 (passata dall’1,5 all’1,3%), la situazione di instabilità, volatilità e crisi nella quale, il mondo intero, si troverebbe ancora oggi, a tre anni di distanza dal crack Lehman da 900 miliardi di dollari.


La ripresa della crisi, avrebbe dichiarato Bernanke, è decisamente inferiore alle aspettative. Nei primi sei mesi del 2011, complessivamente, gli analisti si sarebbero aspettati una crescita del PIL decisamente più consistente, in linea con le previsioni effettuate alla vigilia di un anno, questo 2011, da tutti considerato come lo spartiacque tra la crisi vera e propria e la ripresa economica mondiale.

[LEGGI] DEBITO PUBBLICO USA 2011

Così, purtroppo, non è stato nonostante Bernanke si dica fiducioso che il potenziale economico statunitense non possa venir vanificato da questo, momentaneo, rallentamento.

Le parole di Bernanke, sebbene sommarie e sebbene da esse non si sia potuto delineare un quadro chiaro della situazione, sono piaciute, per il senso di generale speranza che hanno saputo infondere negli ascoltatori, ai mercati azionari più importanti delle principali piazze europee e statunitensi, che hanno risposto in maniera decisamente positiva chiudendo, nella quasi totalità dei casi, in territorio positivo.

Per quanto riguarda, infine, le misure che potrebbe adottare la Federal Reserve, uno dei temi più attesi dalla conferenza statunitense dei banchieri mondiali, Bernanke è stato vaghissimo, riservandosi di rispondere nel corso del consesso settembrino della banca centrale degli USA e confermando soltanto che verranno adottati gli strumenti più necessari affinché si possa vedere, al più presto, l’uscita del tunnel della crisi.