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Esame d’italiano per gli stranieri che aprono negozio

Arriva dalla Lega Nord un’altra proposta che sicuramente farà molto discutere.

I tre emendamenti al decreto incentivi presentati dai leghisti Silvana Comaroli e Maurizio Fugatti nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera prevedono l’esame di italiano per gli immigrati extracomunitari che voglio aprire un negozio.

Inoltre la Lega torna con un suo cavallo di battaglia anche degli anni scorsi: le insegne di tali negozi devono contenere solamente scritte in italiano, in dialetto locale o in lingue dell’Unione Europea.

Come scritto nella proposta di legge, le Regioni potranno stabilire che l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di commercio al dettaglio sia soggetta alla presentazione da parte del richiedente qualora sia un cittadino extracomunitario di un certificato attestante il superamento dell’esame di base della lingua italiana rilasciato da appositi enti accreditati.

Ma c’è anche un’altra proposta: le aziende dei settori che hanno diritto agli incentivi devono privilegiare le assunzioni di personale europeo: “Le aziende che eventualmente necessitano di personale aggiuntivo per la produzione dei beni per i quali sono previsti gli incentivi sono obbligate ad assumere prioritariamente personale con cittadinanza di uno degli Stati appartenenti all’Unione europea. Il mancato rispetto della norma determina automaticamente il decadimento dell’incentivo stesso.

Subito è arrivata la risposta del Partito Democratico accusando la Lega di razzismo contro i cittadini extra-comunitari.