Verso il blocco dell’immigrazione

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La legge Bossi-Fini, come noto, vincola la concessione dei permessi di soggiorno alla titolarità di un contratto di lavoro..

Il ministro degli Interni Roberto Maroni sta valutando di imporre per due anni il blocco totale sulla concessione dei permessi di soggiorno a favore degli immigrati extracomunitari. I motivi sono diversi, a partire dalle massicce regolarizzazioni degli ultimi anni fino ad arrivare alla pesantissima crisi economica di questi mesi che, secondo molti analisti, deve ancora produrre i suoi effetti più pesanti sulla nostra economia.

La legge Bossi-Fini, come noto, vincola la concessione dei permessi di soggiorno alla titolarità di un contratto di lavoro: poiché si prevede che nei prossimi anni, purtroppo, le imprese avranno i loro problemi a sopravvivere sul mercato e non mancheranno i tagli occupativi, sarà molto difficile che nuovi emigranti possano trovare lavoro in Italia.


È però probabile che si faranno delle eccezioni a favore delle aspiranti colf e badanti, di cui nel nostro Paese la domanda non sembra avere mai crisi, e a favore dei possessori di conoscenze qualificate come ingegneri e scienziati.


Peraltro, su suggerimento del segretario generale della CGIL Epifani, Maroni sta pensando di apportare alcune modifiche alla stessa legge Bossi-Fini: secondo l’attuale normativa, un immigrato che perde il lavoro dovrebbe immediatamente lasciare il Paese. Il ministro sta tuttavia valutando che sarebbe controproducente espellere quei tanti extracomunitari già radicati nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese e che presumibilmente perderanno l’occupazione nei mesi a venire.

È quindi probabile l’adozione di una norma transitoria, destinata a coprire il prossimo periodo di difficoltà, per consentire agli stessi di permanere in Italia anche in caso di perdita del lavoro.