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IMU manovra salva-Italia

Uno dei provvedimenti più sostanziosi contenuti nella manovra salva-Italia, il maxi decreto che rivoluzionerà, da cima a fondo, il nostro modo di vivere e di spendere, costringendoci, in un certo senso, a divenire più accorti giacché, in quanto nazione, non ci è più concesso, innanzitutto dai conti pubblici e poi dall’Europa, il lusso dello spreco o dei ritardi, dovendo noi tutti agire nel migliore dei modi possibili, anche grazie a sacrifici ritenuti impensabili, contribuire alla ripresa economica e all’uscita dell’Italia dalla crisi da debito sovrano in cui si trova invischiata a causa del quasi fallimento delle banche dovuto allo scoppio della bolla immobiliare statunitense, è quello riguardante l’introduzione, sulla prima casa, dell’ICI, ovverosia dell’Imposta Comunale sugli Immobili dal Governo Monti ridefinita, nel nome ma non nei contenuti, quale IMU, ovvero Imposta Municipale Unica.

Grazie a questo drastico provvedimento che, contrariamente a quanto stabilito in legge di stabilità finanziaria 2012, entrerà in vigore sin dal 1° gennaio 2012 e non già dal 2014, lo Stato mira a recuperare, sin dal prossimo anno, circa 11 miliardi annui di extragettito da destinare, in parte, alla copertura del taglio dei fondi dedicati ai Comuni, taglio che, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe equivalente a circa 1,5 miliardi di euro.

Proprio per questo motivo ogni Comune, in totale autonomia ma comunque nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, potrà decidere, ove necessario, di aumentare o abbassare l’aliquota IMU di ben 0,3 punti percentuali rispetto al previsto prelievo dello 0,7%.

Chiunque, invece, disponga di una sola abitazione, subirà un prelievo dello 0,4%, riducibile sino allo 0,2% da ogni singolo Comune, oltre ad una detrazione equivalente a 200 euro annui.

Le cose, però e purtroppo, non torneranno come ai tempi in cui, in virtù della decisione dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, era ancora in vigore l’ICI e, dunque, calcolare oggi quanto potrebbe venire a costare l’IMU potrebbe essere fuorviante.

La nuova tassa, infatti, si appoggerà, affinché il prelievo fiscale risulti essere più decisivo e consistente ai fini del risanamento dei conti pubblici, ad una rivalutazione delle rendite catastali che, in alcuni casi, potrebbe giungere sino al 60%.