Referendum legittimo impedimento 2011

di Redazione Commenta

Il legittimo impedimento è l'organismo che permette all'imputato di giustificare la propria assenza in aula; esso è disciplinato da diversi articoli del codice penale

Spesso si è parlato in questa sede di legittimo impedimento, soprattutto negli ultimi giorni, in vista del referendum del 12 e 13 giugno in cui gli italiani saranno chiamati alle urne per abrogare tre leggi su tre questioni molto importanti: la privatizzazione dell’acqua, il ripristino dell’energia nucleare e il legittimo impedimento.
Ma fronte del prossimo referendum è giusto spiegare bene di cosa si tratta il legittimo impedimento e cosa significa.
Il legittimo impedimento è l’organismo che permette all’imputato di giustificare la propria assenza in aula; esso è disciplinato da diversi articoli del codice penale.


Lodo Maccanico
Facciamo un passo indietro: nel 2003 il senatore Antonio Maccanico, per evitare che nei mesi di presidenza italiana del consiglio europeo potesse venire compromessa la reputazione del nostro paese a livello internazionale, a causa dei processi penali a carico del suo premier (Silvio Berlusconi), propose il cosiddetto Lodo Maccanico, che venne modificato successivamente con il maxi -emendamento da parte di Schifani, soprattutto per ciò che riguarda l’articolo 1.
Il testo modificato dice testuale ” Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione fino alla cessazione delle medesime, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Corte Costituzionale” e fa supporre che sia stata una legge ad personam allo scopo di sollevare Berlusconi dalle accuse che gli sono state imputate durante il processo SME (che, lo ricordiamo, si concluse con la completa assoluzione di quest’ultimo per un’amnistia che derivava dall’applicazione del Lodo stesso, che nel frattempo è diventato il Lodo Schifani.)

Lodo Alfano
Dall’agosto 2008 al 7 ottobre 2009, è entrata in vigore una legge che si chiama Lodo Alfano, che è la riproposizione del Lodo Schifani (o Lodo Maccanico) con un nuovo disegno di legge, relativo alle immunità delle prime quattro alte cariche, esclusa la Corte Costituzionale.
Questo provvedimento si differenzia dal precedente in quanto compatibile con quanto è specificato nella sentenza della Corte che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale.
Il lodo Alfano in sintesi prevede che i processi vengano sospesi fino al termine della legislatura in modo da tutelare “l’esigenza assoluta della continuità e regolarità dell’esercizio delle più alte funzioni pubbliche“.
Il Lodo Alfano costituisce un unicum nelle legislazioni europee, in cui l’immunità spetta solo ai parlamentari limitatamente all’esercizio delle loro funzioni.

Referendum
Considerato incostituzionale dalla Consulta della Corte Costituzionale, nel gennaio scorso, l’Opposizione ha indetto un referendum in modo da dare la possibilità ai cittadini di scegliere se conoscere le malefatte del legislatore mentre è alla carica del paese, oppure saperlo (forse) soltanto dopo la scadenza del mandato.
Questo attualmente rappresenta una grossa violazione delle democrazia, in quanto vorrebbe dire che la legge non è uguale per tutti.
Chi è al governo deve fare leggi che servono al Paese e ai cittadini, non a se stesso, anche perchè gli permetterebbe di combinarne altre e farla franca (vedi caso Mediatrade e caso Ruby).
Ricoprire una carica pubblica è una responsabilità che impone comportamenti trasparenti e in assoluto, non un privilegio che regala l’impunità ai potenti.
Votare sì al referendum vuol dire permettere che ci sia trasparenza, votare no o non votare vuol dire lasciare tutto così com’è e non permettere alla Giustizia italiana di svolgere correttamente il proprio lavoro.