Maroni contro i Rom irregolari

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Tuttavia, si calcola, che almeno altre dodicimila persone circa, normalmente residenti in questi campi, li abbiano lasciati..

Prosegue la battaglia del ministro degli Interni Roberto Maroni contro i numerosi irregolari presenti nei campi-nomadi diffusi in tutta la Repubblica, appartenenti per lo più all’etnia Rom.

Il completo censimento dei campi, avviato nella primavera scorsa (fu uno dei primissimi atti del governo Berlusconi-quater), sta arrivando ad una fase cruciale: nonostante le durissime prese di posizione adottate dall’opposizione, da molte associazioni di volontariato e persino dalla Chiesa Cattolica, Maroni ha ugualmente proseguito lungo la strada intrapresa.


Il censimento dovrebbe concludersi nella primavera prossima, ma il ministro ha innanzitutto concentrato l’azione sulle tre principali metropoli del Paese: Fra Roma, Milano e Napoli sono stati individuati 167 campi-nomadi, di cui solamente 43 erano autorizzati. In essi sono state censite 12.346 persone, fra le quali ben 5.436 risultavano avere meno di diciotto anni.

Tuttavia, si calcola, che almeno altre dodicimila persone circa, normalmente residenti in questi campi, li abbiano lasciati proprio per sfuggire al censimento, dirigendosi per lo più in Svizzera e in Francia.
I piani di Maroni sono piuttosto chiari: si tratterà infatti da un lato di eliminare completamente tutti i campi abusivi e dall’altro di rendere più abitabili quelli esistenti, con l’installazione di strutture attrezzate di natura igienico-sanitaria, e di favorire la scolarizzazione dei minori che vi abitano.


Tutti gli irregolari che invece verranno identificati saranno accompagnati coattivamente al di fuori delle nostre frontiere, avviando piani di rimpatrio da concordare bilateralmente con le nazioni d’origine dei clandestini.

Il ministro assicura che non verrà fatta distinzione fra cittadini comunitari ed extracomunitari, una precisazione quanto mai necessaria, se si considera che la grande maggioranza dei Rom è composta da cittadini rumeni, e la Romania è dal 2007 un Paese comunitario a tutti gli effetti.