Il palpeggiamento per gioco è violenza sessuale

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Il palpeggiamento, anche se per gioco, può essere ritenuto a tutti gli effetti violenza sessuale...

La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Venezia stabilendo in questo modo che il palpeggiamento, anche se per gioco, può essere ritenuto a tutti gli effetti violenza sessuale, se non c’è il consenso della vittima.

La Corte di Appello di Venezia aveva condannato proprio per un caso del genere un quarantenne a 10 mesi di reclusione, reo di aver palpeggiato “per gioco” una barista della città veneta.

L’uomo, secondo le ricostruzioni ufficiali, aveva assalito la ragazza (reduce da un intervento di chirurgia plastica) e la aveva fatta sedere sulle proprie ginocchia, palpeggiandola in seguito proprio sui seni.

Probabilmente quello che ha fatto scattare le sentenze è stato il discorso dell’uomo davanti agli amici mentre effettuava questo gesto, avrebbe infatti detto “nessuno ha il coraggio di farlo, lo faccio io”, offendendo in seguito anche la ragazza dicendo “tutto qua? Non sei nemmeno un gran che, pensavo fossi meglio”.

La Suprema Corte ha respinto il ricorso dell’uomo che si era difeso dicendo che era stato fatto tutto solo per spavalderia davanti agli amici, senza l’intenzione di violentare la ragazza.

La Suprema Corte ritiene irrilevante il fatto che l’uomo stesse solo “scherzando” in quanto comunque questo atteggiamento è andato a comprimere la libertà sessuale della vittima.