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Il problema della Fiducia

Parliamo della fiducia nel nuovo Esecutivo che il Professore e neo Senatore a vita Mario Monti si accinge a varare, infatti in queste ore proseguono le consultazioni politiche per sciogliere le ultime riserve. I numeri non sono ancora sicuri, anche perché parliamo di una fiducia “alla cieca” non avendo in mano la formazione che scenderà in campo, e molte perplessità restano su diversi fronti dove si fanno sentire voci di malcontento.


Ma parliamo anche e soprattutto di una “fiducia” molto più pesante per in nostro paese in questo momento, quella dei mercati finanziari, infatti, quanti avevano prematuramente gioito per la breve inversione di tendenza dovuta all’effetto Monti nella giornata di venerdì, si sono risvegliati con una bella doccia fredda, anzi gelata.
Non è solo Piazza Affari ha mostrare debolezza, perdendo nella giornata di ieri quasi 2 punti percentuali, ma tutte le principali piazze Europee che hanno chiuso in rosso.
Anche se un primo risultato il nostro Paese l’ha ottenuto: avere dato un segnale di discontinuità, così come è accaduto in Portogallo, in Spagna, e recentemente anche in Grecia, ha leggermente spostato i riflettori su l’area “euro” nel suo complesso. La crisi del debito infatti è un male comune, che ha investito negli ultimi giorni lo stesso “fondo salva stati ” dell’Unione Europea i cui titoli hanno raggiunto i 170 punti di differenziale sui Bund tedeschi. Si tratta, per intenderci, dei titoli emessi direttamente dall’Unione Europea per fronteggiare la crisi dei paesi in difficoltà, e l’ipotesi caldeggiata da più parti, vale a dire che la stessa Bce si faccia carico di una parte consistente di questi titoli, cosa in parte già avvenuta, ha visto l’ennesimo e fermo rifiuto da parte della Germania