Investire nel mattone dopo la crisi

di Redazione Commenta

Secondo Tecnocasa la crisi ha fatto registrare un abbattimento del prezzo delle abitazioni che varia a seconda delle città e delle regioni..

La rete franchising più grande d’Italia per il settore immobiliare Tecnocasa ha compiuto, come ogni anno accade, una ricerca per conoscere il trand di investimento nel mattone per conoscere quindi l’andamento del mercato immobiliare in Italia.

Secondo Tecnocasa la crisi ha fatto registrare un abbattimento del prezzo delle abitazioni che varia a seconda delle città e delle regioni. Varese ad esempio ha avuto un calo del 10,7% mentre a Roma il calo è stato del 2,8%, Milano invece ha fatto registrare un calo meno vistoso con un 1,7%.


Seconda la rete immobiliare la situazione dovrebbe stabilizzarsi nel 2011 anche se con gli ultimi dati ISTAT si evince che con una crescita dello 0,8% si ritornerà alla situazione del 2007 non prima di 10 anni, ma è possibile che il tasso di crescita aumenti ulteriormente riducendo molto questo lasso di tempo.

Nonostante la crisi, il mercato immobiliare è senza dubbio quello più sicuro in grado di offrire ai propri clienti un rendimento valido nel medio-lungo periodo.


Grazie anche al rientro di capitali (previsto tra i 50 e i 100 miliardi di euro) dovuto allo scudo fiscale è possibile che il mercato immobiliare abbia una forte flessione in positivo oltre che alla legge sul piano casa che sta facendo registrare ottime prestazioni.

La caduta dei prezzi attuali del mercato immobiliare si è registrata principalmente sulle proprietà legate a costruzioni vecchie e/o datate mentre le costruzioni nuove in nuove zone residenziali e condomini innovativi hanno mantenuto un livello di costo abbastanza stabile. In questo momento quindi è conveniente acquistare abitazioni di vecchia costruzione.

Nonappena gli italiani ricominceranno ad investire i propri risparmi, il mercato immobiliare sarà senza dubbio quello che subirà una maggiore crescita poichè sono pochi quelli che si fidano della borsa e gli investimenti considerati sicuri come i titoli di stato, dovuti al costo del denaro ridotto all’1% in Europa, a 0% in America, in questo momento non porta rendimenti, anzi per le famiglie può essere anche un costo ulteriore dovuto alle imposte.