Il referendum slitta di un anno

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Per garantire un maggiore risparmio La Russa auspicava a ridurre il limite di 10 punti percentuali eliminando di fatto la possibilità di andare..

Dopo aver valutato diverse situazioni e le spese da sostenere per effettuare il referendum sulla legge elettorale è possibile che si verifichi un rallentamento che lo faccia slittare di un anno. In un primo momento era auspicabile che il referendum venisse accorpato all’interno di un unico election day durante le elezioni europee al fine di ridurre al minimo i costi e risparmiare così 400 milioni di euro.

La proposta però non piaceva al governo, ma, soprattutto, alla Lega Nord che è stata la promotrice dell’attuale legge elettorale.


Così, è molto probabile, che il referendum sarà a maggio dell’anno prossimo, nel 2010 quindi e la proposta sembra piacere anche a D’Alema e a tutto il PD che ha sempre sostenuto che l’idea di accorpare il referendum e le elezioni era la soluzione migliore per le casse dello stato.


Inizialmente si voleva far tornare gli elettori alla urne in più occasioni, in tre tornate esattamente, definite in elezioni europee, ballottaggio e referendum. La Russa in un comunicato aveva espresso perplessità nei confronti di un ballottaggio elettorale se il candidato di una lista non avesse raggiunto e superato il 50% dei consensi.

Per garantire un maggiore risparmio La Russa auspicava a ridurre il limite di 10 punti percentuali eliminando di fatto la possibilità di andare al ballottaggio per tutti quei candidati che avessero raggiunto e superato il 40% dei consensi. Proposta che è stata valutata positivamente da un largo numero di parlamentari.

In ogni caso è indispensabile una legge per definire tutto questo pertanto non è ancora definito nulla al riguardo.