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Berlusconi durissimo col PD e la televisione

È un Silvio Berlusconi che sembra davvero aver perso la pazienza, quello che sulle pagine del “Corriere della Sera” lancia strali in parecchie direzioni. Colto da un giornalista in un momento di pausa durante la visita del presidente brasiliano Lula (“un vero amico”, l’ha definito Berlusconi), il Cavaliere si lascia andare a brevi commenti su diverse questioni, tutti caratterizzati da una durezza che non sembra lasciare spazio a ripensamenti.

Dopo aver minimizzato sulla vittoria di Lorenzo Dellai in Trentino (“Nessuna sorpresa”), il capo del Governo assesta diversi colpi ai danni del Partito Democratico. “Vanno contro gli interessi del Paese”, sostiene Berlusconi citando soprattutto il caso Alitalia, e alla replica del cronista che ricorda che la CGIL ha firmato la piattaforma contrattuale proposta dalla CAI, il premier replica che i piloti ribelli sarebbero comunque sobillati dalla sinistra.

Berlusconi non perdona ai suoi avversari “l’aver diffuso notizie false sulla scuola e sull’università”, e anche l’essere continuamente “trattato come un bandito, come uno della mafia”.


Gela quindi le timide avvisaglie di dialogo che giungono in questi giorni. Non commenta delle aperture fra Fini e D’Alema su una nuova Bicamerale (“Io mi interesso solo di cose serie”) e liquida in poche parole la figura del segretario democratico: “Di Veltroni non me ne può importare di meno”.

Il leader del Popolo della Libertà riapre inoltre un antico fronte di polemica che sembrava sopito: afferma di essere apprezzato in tutto il mondo e di scoprire, una volta tornato in Italia, che in televisione “non c’è uno spettacolo della RAI, anche di intrattenimento, in cui io non sia preso in giro od oltraggiato”.

Berlusconi ha concluso infine il suo fuoco di fila affermando che sulla presidenza della commissione parlamentare di vigilanza RAI il centrodestra deciderà da solo.