Corte dei Conti denuncia elevata pressione fiscale

di Gianni Puglisi Commenta

Stando alle analisi in questi mesi effettuate dall'esimia istituzione la pressione fiscale gravante sui contribuenti, ormai giunta al 45% del PIL pro capite, non avrebbe eguali in tutta Europa

Puntuali, come tra l’altro ci si sarebbe potuti legittimamente attendere, giungono le prime serissime critiche al Governo Monti e, in particolare, all’operato dell’esecutivo in materia di prelievo ed evasione fiscale.

DETTAGLI DECRETO SEMPLIFICAZIONI 2012

Se, infatti, gli eccessivi controlli, verosimilmente senza garanzia alcuna per il contribuente, dell’Agenzia delle Entrate sui risparmi, gli investimenti, le spese e le transazioni economico-finanziarie degli italiani farebbero sorgere il problema della violazione della privacy, come denunciato dal Garante della Privacy Francesco Pizzetti, una ben più grave preoccupazione sarebbe quella che, in mattinata, sarebbe stata espressa da Luigi Giampaolino, Presidente della Corte dei Conti.

DISOCCUPAZIONE IN CRESCITA TRA LA POPOLAZIONE LAUREATA

Stando alle analisi in questi mesi effettuate dall’esimia istituzione, solitamente incaricata del controllo delle spese e delle entrate pubbliche dello Stato, la pressione fiscale gravante sui contribuenti, ormai giunta, grazie alle decisioni intraprese dal Governo Monti, al 45% del PIL pro capite, non avrebbe eguali in tutta Europa.

CARATTERISTICHE RIFORMA FISCALE MARIO MONTI

Quel ch’è peggio, comunque, è che la Corte dei Conti avrebbe ravvisato una palese mancanza d’uguaglianza nel trattamento riservato ai contribuenti italiani poiché la così alta pressione fiscale registrata dall’organismo costituzionale sarebbe stata rilevata soprattutto a carico delle imprese e delle famiglie, impossibilitate, in questo modo, a spendere e, dunque, a far ripartire l’economia.