Lo scontro Monti – Pd

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Lo scontro tra il Premier uscente Monti e il Partito Democratico ha tutta l’aria..


Lo scontro tra il Premier uscente Monti e il Partito Democratico ha tutta l’aria di essere solo all’inizio e di poter diventare il motivo conduttore della prossima campagna elettorale. Negli ultimi giorni il botta e risposta tra il professore e gli esponenti di spicco del Pd si sta infittendo e tocca un po’ tutti gli ambiti dell’agenda politica. Dall’economia alle candidature, fino agli esiti delle primarie, ma lo scontro Monti-Pd si accende in materia di lavoro e tutela dei lavoratori.

Scontro Monti – Pd: il perchè degli attacchi

Il punto principale da approfondire riguarda i bersagli di Monti: non appare casuale, ma piuttosto sembra una scelta da politico navigato, l’intento di Monti di attaccare in primo luogo l’ala più a sinistra del Partito Democratico, vale a dire quella fetta di Pd che ha avuto grande successo in occasione delle primarie. Come dire, la tattica di Monti sembra quella di voler attaccare il nemico sul suo lato più forte. In questa ottica si spiegano gli attacchi degli ultimi giorni contro Vendola, leader di Sel, e Stefano Fassina, responsabile economico del Partito Democratico e, dato forse ancora più importante agli occhi del professore, votatissimo alle primarie parlamentari del Pd.

La questione del lavoro nello scontro Monti – Pd

Le accuse di Monti nei confronti del Pd e in particolar modo di Fassina e Vendola è quella di avere una visione poco moderna del mondo del lavoro essendo rimasti entrambi indietro e di fatto contrari al cambiamento necessario dettato dalle contingenze di oggi. Il Pd in toto ha difeso le proprie posizioni sottolineando a turno come nell’agenda politica di Monti ci sia un atteggiamento conservatore, non privo di derive demagogiche, e che nelle idee del professore la svalutazione del lavoro è l’unica ricetta per far ripartire la crescita.