Stipendio di un deputato italiano

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Quando si parla di stipendio dei politici viene naturale arricciare il naso e innervosirsi, anche se precisamente quanto sia la loro busta paga in realtà precisamente non lo sappiamo

Quando si parla di stipendio dei politici viene naturale arricciare il naso e innervosirsi, anche se precisamente quanto sia la loro busta paga in realtà precisamente non lo sappiamo.
Ebbene, dopo aver pubblicato la dichiarazione dei redditi del 2010 dei nostri cari politici, oggi vogliamo spiegarvi come è composta la loro busta paga, per arrivare a capire quanto mediamente portino a casa ogni mese.
Prima di tutto si legge la voce “indennità” che in parole povere sarebbe il netto dello stipendio, a cui seguono la “diaria” e i “rimborsi”; poi abbiamo “l’assegno di fine mandato”, “le prestazioni previdenziali e sanitarie” e i “rimborsi relativi ai trasporti”.



L’indennità è prevista dall’articolo 69 della Costituzione Italiana ed è determinata in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965; l’indennità è formata da dodici mensilità il cui importo mensile è di 5.486,58 euro, al netto delle ritenute previdenziali, assistenziali della quota contributiva per l’assegno vitalizio e della ritenuta fiscale.
Sono anche trattenute le imposte addizionali regionali e comunali, la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato.

La diaria invece è a titolo di rimborso spese per la permanenza nella capitale che ammonta a 4.003,11 euro mensili, ma che viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle assemblee che prevedono votazioni.

Ma la presenza viene calcolata nel caso in cui presenzi al 30% delle assemblee; ma la misura mensile della diaria è ridotta di € 500,00, l’importo sara’ quindi pari a € 3.503,11 che sommati ai 5.486,58 euro dell’indennità arriviamo a 8.989.69 euro.

Una somma mensile di 4.190 euro viene aggiunta sotto la voce di “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori” (che comprende praticamente costi di schede telefoniche) ma per il triennio 2011-2013, la misura mensile del rimborso eletto-elettore è ridotta di euro 500,00 il che significa che l’importo sara’ quindi pari a euro 3.690,00 che sommato ai precedenti 8.989.69 arriviamo a 12.679,69.

I deputati ovviamente hanno delle speciali tessere per non pagare treni, aerei, autostrade, traghetti e così via, ma per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, ma se per raggiungere l’aeroporto, il deputato deve percorrere più di 100 km allora il rimborso è di 3.995,10 euro.
Quindi ad ora siamo arrivati a 3.995,10 euro, ma andiamo avanti: i deputati dispongono di 3.098,74 euro all’anno (che sono 258,23 euro/mese) per le spese telefoniche (a cui però non corrisponde un cellulare, in quanto la Camera non lo dà in dotazione, ma ogni deputato deve comprarselo).

Poi il deputato ogni mese versa in un apposito fondo 526,66 euro per la propria assistenza sanitaria integrativa; in ultimo poi ogni deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 784,14 euro per l’assegno di fine mandato (che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo).

Questo significa, calcolatrice alla mano, che un deputato porta a casa tutti i mesi 14.269,62 euro.
Forse è ora di farsi delle domande, ma soprattutto scrivere una bella lettera al nostro presidente del Consiglio per chiedere delle spiegazioni.