#legaladrona e la fine di Umberto Bossi

di Gianni Puglisi Commenta

Ciò ch'è già oggi certo è che gli eventi degli ultimi giorni segnano un sorta di varco dal quale non sarà più possibile tornare indietro.

Il cerchio magico, oseremmo affermare finalmente, si sarebbe definitivamente dissolto e l’impianto, creato ad hoc dai più fedeli seguaci di Umberto Bossi per difenderlo, insieme al figlio Trota ed alla moglie, dai possibili attacchi esterni, si starebbe sgretolando, infine, a causa delle incongruenze prettamente interne al partito.

NUOVO SOCIAL NETWORK DELLA POLITICA

Di chi sia la colpa di quanto in questi giorni starebbe accadendo ai vertici della Lega Nord, checché ne dicano i mezzi di informazione, non sarà, purtroppo, mai dato inconfutabilmente saperlo ed il tutto, dopo un considerevole numero di giorni di scandalo, puramente giornalistico, e (forse) una decina d’arresti tanto per dare al popolo italiano l’illusione che il sistema funzioni, verrà definitivamente dimenticato.

LO STIPENDIO DEI PORTABORSE

Ciò ch’è già oggi certo, non solo a nostro avviso ma ad avviso di tutti i più esperti, noti ed importanti analisti italiani, è che gli eventi degli ultimi giorni segnano un sorta di varco, un punto di non ritorno dal quale non sarà più possibile, per lo meno per la Lega Nord, tornare indietro.

GLI STIPENDI D’ORO DEI MANAGER ITALIANI

Il partito di Umberto Bossi, duro e crudo e come sarebbe stato sino ad oggi conosciuto (ovverosia leggermente ipocrita ma, tutto sommato, combattivo nonché coerente con le proprie idee), declinerà verso un (meritato) oblio (chi, al di fuori della Lega Nord, ha mai creduto veramente utile l’idea padana di federalismo?) trascinando con sé, e questa è la nostra vivida speranza, il congegno, il meccanismo perverso dei rimborsi elettorali e dei finanziamenti pubblici ai partiti che, purtroppo, non avrebbero fatto altro che arricchire pochi, a scapito di molti, danneggiando l’intera collettività.