Riprende il conflitto arabo-israeliano a Gaza è nuovamente guerra

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Nuovi venti di guerra tra israeliani e palestinesi, riesplode il conflitto nella zona della striscia di Gaza dopo i violenti raid israeliani di questi giorni. Le vittime al momento si attestano a 13 palestinesi e 3 israeliani ma si teme che l'escalation di violenza possa incrementarsi.

 Nuovi venti di guerra tra Israeliani e palestinesi. Tre persone sono morte a  Kiryat  Malachi a sud d’Israele. Queste sono le vittime dell’attacco palestinese in risposta all’uccisione avvenuta ieri pomeriggio di uno dei capi di Hamas Ahmed Al-Jabari, comandante delle brigate  al-Quassam, colpito da un missile mentre era a bordo della sua auto durante i continui raid israeliani lungo la striscia di Gaza che ad ora hanno causato 13 vittime e un centinaio di feriti.
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In allerta anche il consiglio di sicurezza dell’ONU riunitosi d’urgenza su richiesta dell’Egitto per ascoltare i portavoce palestinesi e israeliani. Questi ultimi hanno dichiarato che, secondo fonti dell’ intelligence, Hamas nasconda a Gaza armi provenienti dall’Iran. Intanto l’escalation di violenza non si attenua, erano quattro anni in cui non si assisteva a tanto spargimento di sangue come avvenne durante l’operazione “piombo fuso” lanciata dall’esercito Israeliano nel dicembre del 2008 e  protrattasi per quasi un mese. Le vittime di quella azione militare furono tante quanto le polemiche sul numero di vittime subite dai Palestinesi che insieme alle organizzazioni umanitarie presenti sul territorio denunciavano più di mille morti tra gruppi armati e civili.

Oggi la guerra si sposta anche sul web. Mentre un tempo la comunicazione dei conflitti avveniva in maniera più lenta ed era molto più controllata, oggi invece aumentano gli scontri e si infittiscono le interconnessioni e la pubblicazione di contenuti online che testimoniano a favore dell’una e dell’altra parte. Nel passato era impensabile comunicare la violenza della guerra in 140 caratteri, ma anche questo diventa conflitto quando le ragioni dell’una e dell’altra parte devono giustificare azioni disumane che lasciano col fiato sospeso l’intera comunità internazionale. Alcuni esempi di questa estenuante guerra mediatica parallela sono riportati da questo interessante articolo di Giacomo Talignani su Huffingtonpost.it:

link:http://www.huffingtonpost.it/2012/11/15/palestina_n_2135069.html