Politici italiani con Alessandro Profumo

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Si vociferava da tempo che ai soci non è piaciuta la mossa di aver fatto entrare in Unicredit investitori libici che potevano iniziare una scalata alla banca..

E’ stato un consiglio di amministrazione molto lungo quello che si è concluso ieri sera a Milano in piazza Cordusio durante il quale è stata revocata la fiducia al banchiere Alessandro Profumo che era alla guida di Unicredit da ormai 14 anni. Grazie a lui la banca milanese è riuscita a diventare una potenza a livello europeo riuscendo a garantire il primo posto tra le banche anche in Italia.

Si vociferava da tempo che ai soci non è piaciuta la mossa di aver fatto entrare in Unicredit investitori libici che potevano iniziare una scalata alla banca.



I soci di Unicredit hanno fatto pressioni sull’amministratore delegato affinchè questo potesse presentare le proprie dimissioni, ma così non è stato e Alessandro Profumo ha aspettato l’ultimo cda proprio per mettere allo scoperto i soci. Durante la votazione Ligresti ha preferito uscire dalla sala, ma poco dopo la moglie di Alessandro Profumo ha annunciato alla stampa la fine della collaborazione tra il marito e la banca italiana.

In questo modo il banchiere avrà a disposizione un assegno di 38 milioni di euro oltre a 2 milioni di euro da versare in beneficenza. Secondo il ministro Umberto Bossi è stato un errore tagliare l’amministrazione senza avere un nome nell’immediato e così facendo a prendere le redini della banca sarà l’attuale presidente.

Nella giornata di ieri Banca Unicredit ha perso il 2,81% e nella giornata di oggi il titolo legato alla banca di piazza Cordusio sta perdendo oltre il 3,5% e la sfiducia pare continui per tutta la settimana almeno fino alla nomina di un nuovo amministratore delegato. Sono arrivati commenti positivi da più fronti politici sull’operato di Alessandro Profumo, ma Matteo Colaninno (Pd) afferma che nella vicenda ha interferito troppo la politica italiana.