La rivoluzione delle elezioni amministrative 2012

di Gianni Puglisi Commenta

Al di là della singole e specifiche peculiarità di ogni singolo comune coinvolto nella più recente tornata elettorale, vi sarebbe da segnalare come il voto di domenica 6 maggio 2012 e lunedì 7 maggio 2012 sia da considerasi un vero e proprio voto di protesta

Le elezioni amministrative 2012, delle quali solamente in mattinata si hanno avuto i risultati certi e definitivi, rappresenterebbero, anche e soprattutto in virtù del fatto di essere le prime elezioni dalla caduta del IV Governo Berlusconi e dal conseguente insediamento del Governo tecnico Monti, il primo vero e proprio segnale che la realtà politica italiana sia destinata, forse definitivamente, a cambiare radicalmente.

I NAZISTI TORNANO IN PARLAMENTO

Al di là della singole e specifiche peculiarità di ogni singolo comune coinvolto nella più recente tornata elettorale, vi sarebbe da segnalare come il voto di domenica 6 maggio 2012 e lunedì 7 maggio 2012 sia da considerasi, in ogni caso e da qualunque parte lo si voglia guardare, un vero e proprio voto di protesta che, solamente per un caso che giudichiamo fortuito piuttosto che per la bravura di coloro i quali sarebbero già oggi stati insigniti del titolo di Primo Cittadino ma che in nessun caso possiamo giudicare il frutto delle capacità politiche dei partiti che quei canditati avrebbero in questi mesi sostenuto, non si sarebbe trasformato in un vero e proprio voto anti-politico.

IL TRIONFO DI HOLLANDE E LA NUOVA EUROPA

In Veneto, a Verona, avrebbe vinto Flavio Tosi, della Lega Nord. Nulla di anomalo o sconvolgente se non fosse che, più di ogni altro, Tosi incarnerebbe lo spirito di una Lega Nord ancora popolare e territoriale che nulla, davvero nulla, avrebbe in comune con gli scandali occorsi al cerchio magico ne si interesserebbe delle dispute di palazzo tra quest’ultimo ed i barbari sognanti maroniani.

PIERLUIGI BERSANI SMENTISCE POSSIBILI ELEZIONI ANTICIPATE

A Genova andranno al ballottaggio Marco Doria ed Enrico Musso, il primo sostenuto dal Partito Democratico solamente poiché, nel corso delle primarie, avrebbe battuto il candidato ufficialmente presentato dal Partito Democratico il secondo sostenuto solamente da una lista civica insidiata, sino all’ultimo, dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che nulla potrebbero davvero vantare di politico in senso stretto.

A Palermo, sebbene forse, a causa di un errore di calcolo dovuto ad una scorretta interpretazione di alcune leggi regionali sullo scrutinio e l’assegnazione dei voti, si dovrà andare al ballottaggio, sino ad ieri sera sembrava certo il trionfo di Leoluca Orlando che, nonostante sia da considerarsi un politico a tutti gli effetti, sarebbe prima di tutto da considerarsi sia un politico di altri tempi che un politico candidato dal partito di opposizione dell’Italia dei Valori.