Legge Frattini risoluzione dei conflitti di interessi 215/2004

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Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi.

La famosa Legge Frattini indica la legge 215 del 2004, recante “Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi“, derivata in sostanza da un disegno di legge governativo presentato dall’allora responsabile del Dipartimento per la funzione pubblica, il ministro Franco Frattini.

La legge è anche famosa per il lungo iter di approvazione che subì diverse interruzioni e fu da sempre al centro di diverse critiche.

Lo scopo della legge è quello di stabilire le regole una volta per tutte del problema del conflitto d’interessi, un problema molto sentito e discusso da sempre in Italia. In particolare la norma vuole regolamentare la possibile commistione fra interessi privati ed azione politica dei titolari di cariche di governo.

Il fine della legge è ovviamente quello di assicurare che i politici svolgano la loro attività nell’esclusivo interesse pubblico.

Il più importante punto della legge è l’articolo 2, che definisce incompatibile la posizione di un titolare di cariche governative con l’assunzione di impegni all’interno di Consigli di Amministrazione, di amministratore delegato o direttore generale, o di svolgere l’attività di imprenditore in senso più ampio.

L’articolo 3 stabilisce invece che il conflitto di interessi si manifesta davanti ad un’incidenza, derivante da un atto od omissione del soggetto, sul proprio patrimonio, su quello del coniuge, o su quello dei parenti entro il secondo grado, con danno per l’interesse pubblico.