Caso Ruby, l’ordinanza del gip

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È stato reso noto il decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti di Berlusconi.

È stato reso noto il decreto che dispone il giudizio immediato (il 6 aprile prossimo) nei confronti di Berlusconi, nel quale si legge per esempio che la telefonata in Questura di Silvio Berlusconi nella notte tra il 27 ed il 28 maggio 2010, per ottenere il rilascio di Ruby fu un “indebito intervento” sui funzionari di polizia.

Il gip di Milano Cristina Di Censo ha disposto il giudizio immediato per il presidente del Consiglio, presentando il decreto, ed accusando il premier di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby.

Nel provvedimento, composto da 27 pagine, il giudice ha elencato gli elementi raccolti dai pm che hanno portato all’evidenza della prova, come la disponibilità di ingenti somme di denaro da parte di Ruby ed anche la presenza di Iris Berardi ad Arcore, l’altra minorenne.

Il provvedimento poi si sofferma sulla famosa notte in Questura della marocchina, che venne trattenuta negli uffici di via Fatebenefratelli per un furto.

Berlusconi con la sua telefonata avrebbe agito al di fuori di qualsiasi prerogativa istituzionale e funzionale propria del presidente del Consiglio dei ministri, agendo sicuramente con abuso della qualità di presidente del Consiglio.

Sempre secondo il giudice non sta in piedi la tesi difensiva, che giustifica l’intervento del premier con la necessità di salvaguardare le relazioni internazionali con l’Egitto in ragione dell’errato convincimento che Ruby vantasse una stretta parentela con Mubarak.

Si parla poi anche dei rapporti tra Emilio Fede e Lele Mora in relazione al presunto prestito di denaro di Berlusconi e di una nota della Guardia di Finanza relativa all’esito degli accertamenti di movimentazione di denaro tra Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli, l’uomo di fiducia del premier, Mora e Fede.