Discorso di Draghi alla presidenza della Bce

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Si abbassano i tassi d'interesse nell'area euro

In una giornata convulsa come quella odierna, in cui si apre il vertice G20 a Cannes, dove i grandi della terra sono riuniti per parlare della crisi mondiale, la Grecia sembra avviarsi verso un governo di transizione che possa far fronte alle richieste dell’Europa per evitare il default, ipotesi questa che allontanerebbe il temuto e annunciato referendum con il quale la popolazione è chiamata ad esprimersi sulle misure di austerity imposte dall’Europa, arriva a sorpresa l’annuncio da parte della Banca Centrale Europea del taglio dei tassi d’interesse dell’area euro.



Si tratta della prima inaspettata mossa del neo presidente Draghi, in rottura con la politica monetaria del suo predecessore Jean-Claude Trichet. Infatti dopo mesi passati a cercare di tenere a bada l’inflazione, il Consiglio direttivo della Bce presieduto per la prima volta da Mario Draghi ha deciso di abbassare i tassi al 1.25%, nella speranza che questa operazione possa portare alla ripresa degli investimenti. Un primo risultato il neo presidente l’ha già ottenuto dal momento che il seguito all’annuncio da parte della BCE del taglio di un quarto di punto, 0.25%, dei tassi d’interesse le borse hanno iniziato a “volare”.

Una boccata d’ossigeno per gli stati ma soprattutto un’operazione che avrà ripercussioni immediate e dirette sui cittadini e le imprese dell’euro-zona che si vedranno alleggerire i costi di accesso al credito, come ad esempio un abbassamento delle rate dei mutui per quanti hanno sottoscritto un finanziamento a tasso variabile.

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I motivi che hanno spinto il Consiglio Direttivo della Bce a prendere questa decisione lasciano intendere chiaramente quale sia la preoccupazione per la situazione attuale e per il rapido aggravarsi dello scenario politico ed economico dell’eurozona. Lo stesso Draghi ha ricordato e sottolineato, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio Direttivo, che gli Stati hanno “responsabilità primaria” del mantenere la propria stabilità finanziaria, invitando i paesi finiti sotto il sistema di aiuti dell’Unione Europea ha mettere in atto tutte le “misure aggiuntive sui conti pubblici che si dovessero rendere necessarie”.