G8 clima un vero fallimento

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Fatto sta che al G8 di quest'anno si è trovato un accordo fra tutti gli 8 stati nel ridurre della metà i gas serra entro il 2050..

In tutti i telegiornali si sente dire che il G8 celebrato a L’Aquila è stato un vero successo, ma purtroppo noi non siamo daccordo su questa visione così ottimista.

E’ vero, è bello vedere i presidenti degli stati che manovrano l’80% dell’economia mondiale darsi del tu e abbracciarsi come amici d’infanzia, è bello anche vedere firmare qualche accordo importante e vedere una stessa linea di convergenza, ma non è bello che paesi come India e Cina, colpevoli di produrre la maggior quantità di gas serra non abbiano firmato nessun accordo che possa portare ad un miglioramento delle condizioni climatiche del mondo.


Sia la Cina che l’India (che insieme fanno circa 3 miliardi di persone ovvero la metà circa della popolazione mondiale) non vogliono convergere su nessun progetto per ridurre la quantità di anidride carbonica colpevole del surriscaldamento del pianeta.


E’ altrettanto vero che fino a l’anno scorso, col l’amministrazione Bush, anche l’America non ha mai firmato nessun accordo sul clima nè, tantomeno, il trattato di Kyoto. Molti dicono che il G8 dovrebbe diventare un semplice G3 formato da Cina, Usa ed Europa anche se sarebbe impensabile per il momento far entrare nel G8 uno stato come la Cina che ancora, nel 2009, non rispetta molti dei diritti umani fondamentali.

In Cina non esiste la libertà di stampa nè di parola e a tutto viene posto un velo di censura tanto che persino Microsoft ha minacciato di non voler più esportare i suoi sistemi operativi se il governo cinese continuerà con questo assetto. Fatto sta che al G8 di quest’anno si è trovato un accordo fra tutti gli 8 stati nel ridurre della metà i gas serra entro il 2050 e la delegazione cinese è plausibile che firmi perlomeno il trattato che obbliga gli stati a mantenere il surriscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi.