Le imprese italiane sono soffocate dalle tasse

di Gianni Puglisi Commenta

Un divario certamente notevole la cui risoluzione sarebbe stata individuata da Giorgio Squinzi stesso: la riduzione, ove non addirittura l'eliminazione, di ogni forma di incentivo statale in cambio della riduzione della pressione fiscale.

Le imprese italiana stanno letteralmente morendo di tasse.

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O, per lo meno, questa sarebbe l’autorevole opinione del Presidente della Confederazione Generale dell’Industria Italiana Giorgio Squinzi che, nel corso di un recente intervento, avrebbe avuto modo di ricordare a tutti gli italiani in generale ed al Governo Monti in particolare, citando i dati contenuti nel cosiddetto rapporto Giavazzi, che la pressione fiscale italiana, a carico di famiglie ed imprese, si attesterebbe in media intorno al 57% contro il 37% della Germania.

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Un divario certamente notevole, che rende le imprese italiane decisamente poco competitive sia sul mercato nazionale che sui mercati esteri, la cui risoluzione sarebbe stata individuata da Giorgio Squinzi stesso: la riduzione, ove non addirittura l’eliminazione, di ogni forma di incentivo statale in cambio della riduzione della pressione fiscale.

ANGELA MERKEL PROMUOVE GLI SFORZI DELL’ITALIA

Una discorso semplice ed essenziale, nonché una proposta concretamente reale ed applicabile, alla quale il Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera avrebbe risposto affermando: “E’ un discorso molto intelligente, noi abbiamo già cominciato questo lavoro con Confindustria: abbiamo esaminato uno per uno gli incentivi e cercato di vedere se c’è un modo migliore per rendere il sistema più competitivo”.

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