Coesione sociale per uscire dalla crisi

di Gianni Puglisi Commenta

La coesione, tra le forze sociali, è l'unica alternativa al fallimento dell'Italia.

In occasione di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera per la conclusione dei festeggiamenti e degli eventi relativi al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recentemente definito quale Re Giorgio dal New York Times nonché incoronato personaggio dell’anno dalla rivista Wired Italia, è tornato, naturalmente, ha parlare dei tempi bui che la nostra nazione, causa crisi da debito sovrano prima e manovra salva-Italia poi, sta attraversando ormai da troppo tempo confermando come si potrà superare questo momento solamente grazie alla coesione sociale tra gli attori protagonisti della ripresa, quali il Governo Monti, i Sindacati, Confindustria e, soprattutto, i cittadini lavoratori.

NAPOLITANO ELOGIATO A LIVELLO INTERNAZIONALE

Tutto ciò sarebbe possibile, secondo quanto dichiarato dal Presidente Giorgio Napolitano, se solo gli italiani ricordassero, nei mesi futuri, la straordinaria partecipazione alle celebrazioni per l’Unità d’Italia, superiore ad ogni più rosea aspettativa, in grado di ridare agli italiani la consapevolezza di essere, prima di ogni altra cosa, un popolo con un propria identità, chiara, precisa e definita, che, seppure tralasciata a causa della necessità di creazione di una e più importante Europa, e nonostante le sempre più insistenti voci di federalismo, non è mai andata perduta o smarrita e sempre è rimasta integra e fedele a se stessa nonostante le difficoltà, quali, per esempio, l’eterno divario tra Nord e Sud.

Coesione sociale e nazionale, nel rispetto e nel ricordo del ritrovato orgoglio di essere italiani, è la ricetta grazie alla quale l’Italia supererà ogni difficoltà presente e futura.