Confermati i 10 giorni di sciopero dei benzinai

di Gianni Puglisi Commenta

Li sciopero di 10 giorni dei benzinai sarebbe stato confermato in mattinata.

Nella giornata di oggi sarebbe divenuto pienamente operativo, in seguito alla firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed alla successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto liberalizzazioni varato, la scorsa settimana, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e dal proprio Governo.

Eppure l’evento, che proprio dal Presidente Napolitano sarebbe stato salutato quale fautore delle graditissime novità grazie alle quali si comincierà a tracciare il percorso che l’Italia dovrà fedelmente seguire per poter definitivamente uscire dalla crisi, non è stato privo delle ormai quotidiane contestazioni delle più svariate categorie professionali che, grazie alla sigle sindacali di riferimento, promettono di seguire la linea più dura possibile, paralizzando l’intero Paese se necessario, pur di ottenere quanto desiderato.

MANOVRA SALVA-ITALIA

E’ il caso, quanto mai eclatante, dei distributori di carburanti aderenti ai circuiti Faib Confesercenti e Fegica Cisl, che avrebbero in queste ore dichiarato come lo sciopero di ben 10 giorni annunciato nelle scorse settimane sia da considerarsi pienamente nonché definitivamente operativo.

Inoltre, come affermato dai responsabili del Coordinamento Nazionale Unitario delle su indicate sigle sindacali grazie ad una nota diffusa mezzo stampa nella giornata di oggi, allo scopo di amplificare la risonanza dell’evento nonché di disagio che a tutti gli automobilisti italiani verrà causato, non verranno indicate le modalità, i tempi ed i luoghi dello sciopero se non all’ultimissimo momento.

PAGAMENTI ALLE IMPRESE CREDITRICI DECRETO LIBERALIZZAZIONI

Ben note, invece, sarebbero le motivazioni di questa rinnovata agitazione delle sigle sindacali dei gestori delle pompe di benzina, le quali, in mattinata, avrebbero altresì dichiarato che: “Tutte le buone intenzioni del Governo si sono malamente infrante di fronte alla potente lobby dei petrolieri a cui, nei fatti, viene persino concesso di regolare i conti con una intera categoria di lavoratori che ha ‘osato’ mettere in pericolo privilegi e rendite di posizione. Il decreto del governo non solo non liberalizza il settore dei carburanti e ne conferma i vincoli che ingessano forniture e prezzi, ma ‘autorizza’ le compagnie petrolifere a saltare la mediazione della contrattazione collettiva nella fissazione del margine dei gestori e a cacciarli dai loro impianti per sostituirli con le macchinette self service, aperte per 24 ore al giorno”