Lecito chiedersi cosa aspettarsi dalla manovra finanziaria del 2026 in Italia. Sono stati definiti gli emendamenti governativi alla Manovra, attesi in Commissione Bilancio al Senato, con l’obiettivo primario di correggere gli aspetti più problematici del Disegno di Legge e, allo stesso tempo, di trovare coperture finanziarie mirate, garantendo che i saldi complessivi rimangano invariati.

Tutte le anticipazioni trapelate fino a questo momento a proposito della manovra finanziaria del 2026 in Italia
Il pacchetto di correttivi risulta significativamente alleggerito rispetto alle oltre 80 proposte iniziali dei vari Ministeri, concentrandosi su misure che tendono ad autocomepensarsi, a partire dal tanto discusso contributo su microspedizioni e Tobin Tax. Due interventi chiave sono stati congegnati per generare le coperture necessarie:
Contributo di 2 Euro sulle Microspedizioni. Questo balzello sarà esteso a tutti i pacchi, compresi quelli con origine e destinazione in Italia. L’applicazione esclusiva agli arrivi extra-UE è stata scartata per evitare che la misura venisse interpretata come un dazio, la cui competenza è esclusiva dell’Unione Europea.
Raddoppio della Tobin Tax. Si prevede un raddoppio immediato, a partire dal 2026, dell’imposta sulle transazioni finanziarie. L’aliquota passerebbe dal 2 per mille al 4 per mille sui mercati non regolamentati e dall’1 per mille al 2 per mille sui mercati regolamentati.
Questo raddoppio secco mira a bypassare il percorso progressivo triennale inizialmente ipotizzato. Considerando che la Tobin Tax genera attualmente 546 milioni di euro all’anno, il raddoppio potrebbe portare circa 1,5 miliardi di euro in tre anni, coprendo circa il 60% dei fondi necessari per l’intervento fiscale sui dividendi.
Copertura per la Participation Exemption
Questi interventi sono stati pensati per finanziare lo stop alla doppia tassazione sui dividendi. La nuova regola utilizzerà soglie alternative per definire il trattamento di favore della participation exemption: la partecipazione qualificata continuerà a essere garantita se si superano la soglia del 5% del valore della partecipazione o di 500 mila euro.
Affitti brevi: nuove regole imprenditoriali in vista della manovra finanziaria del 2026 in Italia
Un’altra modifica significativa riguarda la tassazione degli affitti brevi, con l’obiettivo di definire più chiaramente quando l’attività assume natura imprenditoriale. L’aliquota di tassazione rimarrà al 21% solo per la prima casa concessa in locazione turistica. L’aliquota salirà al 26% per il secondo appartamento. Soprattutto, l’attività d’impresa scatterà a partire dal terzo immobile affittato, e non più dal quinto come previsto dalla normativa precedente.
Staremo a vedere quali altri punti chiave verranno a galla nel corso delle prossime settimane, in vista delle notizie ufficiali sulla manovra finanziaria del 2026 in Italia.

