La condizione precaria dei detenuti della Dozza

di Gianni Puglisi Commenta

Un numero talmente esorbitante da costringere, in una singola cella di pochissimi metri quadrati, sin'anche 3 persone che, per oltre 17 ore, sarebbero costrette a condividere i medesimi spazi senza poter muovere un singolo passo.

Il carcere della Dozza, il noto e celeberrimo carcere di Bologna, è uno dei più sovraffollati di tutta Italia.

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Nonostante, infatti, la capienza regolamentare sia di appena 483 unità quella tollerabile arriverebbe, addirittura, a ben 882 unità. I carcerati attualmente detenuti presso la Dozza, però, sarebbero più di 1.200.

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Un numero talmente esorbitante da costringere, in una singola cella di pochissimi metri quadrati, sin’anche 3 persone che, per oltre 17 ore, sarebbero costrette a condividere i medesimi spazi senza poter muovere un singolo passo.

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E il caldo cocente di questa estate torrida, la temperatura, ad agosto 2012, non sarebbe mai scesa sotto i 32 gradi centigradi, non fa che peggiorare la situazione che, purtroppo, migliora solamente per quei pochissimi fortunati che, avendo a disposizione qualche cosa, sarebbero in grado di acquistare l’acqua, ghiacciata, venduta a 0,39 centesimi all’interno delle mura del carcere.

Gli altri, invece, possono contare solamente sulla carità dei compagni di cella o sul temporaneo sollievo dato dal getto freddo della doccia comune.